
È detto ammazzacaffè, o dopocena, il bicchierino di liquore o di amaro che viene bevuto a fine pasto dopo il caffè, per “ammazzarne” il sapore o l’effetto della caffeina.
L’ammazzacaffè è l’assimilazione popolare di un uso nato presso classi aristocratiche: si usava infatti servire dopo la cena, agli uomini che alzatisi si trasferivano in un’altra stanza per fumare, bere un cognac o un brandy.
Oggi viene servito ancora a tavola, anche al pranzo, e generalmente l’offerta comprende, su richiesta, un amaro ed un liquore di tradizione locale.
I più bevuti
Tradizioni
In Veneto e in Trentino, l’ammazzacaffè è detto resentìn dal verbo dialettale resentae = sciacquare. Ciò deriva dall’abitudine di bere l’ammazzacaffè direttamente nella tazzina da caffè, appunto risciacquandola.
In Piemonte, la stessa tradizione del resentìn è nota col nome di pussa caffè. In piemontese, l’espressione pussa via significa vattene.