Hard Rock Cafe

 

Hard Rock Café (IPA: /hɑːd ɹɒk ‘kæfeɪ/) è una catena di ristoranti fondata nel 1971 a Londra. Il marchio è poi diventato celeberrimo in tutto il mondo grazie all’ampia diffusione dei Cafe, che sono circa 149 in 53 paesi del mondo. Ma il vero motivo del successo di Hard Rock è l’immensa collezione (circa 85.000 pezzi) di oggetti appartenuti a grandi personalità del mondo musicale che ogni singolo Cafe ospita in parte.

Tra i più illustri oggetti esposti vi sono le chitarre di Paul Stanley, John Lennon, George Harrison, Elvis Presley, Jimi Hendrix, Eric Clapton, Lou Reed, Johnny Cash, Pete Townshend, B.B. King, i pantaloni di Jim Morrison e Freddie Mercury, abiti di scena di Elton John, Madonna e Prince, più innumerevoli batterie, dischi d’oro e di platino, spartiti scritti a mano, poster, manifesti e perfino due porte, quella degli studi di Abbey Road e quella del numero 3 di Savile Road a Londra, entrambe legate ai Beatles.

Nel corso degli anni il nome Hard Rock è diventato sempre più conosciuto e i locali sempre più frequentati, quindi la società ha deciso di mettersi al passo, creando una serie di gadget e souvenir personalizzati che spaziano dalle spillette ai giubbotti in pelle. Si dice che la famosa maglietta bianca con il marchio e la città dell’Hard Rock Cafe dove è stata comprata sia il souvenir più venduto al mondo, con dieci milioni di magliette vendute ogni anno. Stelle del calibro di Elton John, Aerosmith, Chuck Berry e Sting hanno cantato nei ristoranti.

La storia
Peter Morton, laureato a Denver in economia amministrativa, dirigeva il Great American Disaster, un bar-ristorante di 52 posti che però era anche il primo ristorante di Londra ad essere allestito con souvenir americani. Nel 1970 Isaac Tigrett, un altro americano trasferitosi a Londra, conobbe Morton e insieme decisero di fondare un nuovo ristorante – un posto dove gli inglesi avrebbero imparato la cultura e il modo di vivere e di mangiare degli statunitensi.

Con l’aiuto finanziario da parte del padre di Tigrett, attivarono un prestito bancario di 40 000 sterline e fondarono il Don’t Let Your Meatloaf Restaurant Co., cominciando a darsi da fare per renderlo caratteristico. Morton si procurava i veri hamburger americani, mentre Tigrett pensava a recuperare vecchie pubblicità di sigarette, targhe automobilistiche, oggetti del college da appendere alle pareti del nuovo ristorante. Nell’insegna scrissero, a mano, una sola parola: EATS (inglese per “mangia”). Il famoso ketchup Heinz era nel menu, così come la salsa Campbell’s, ritratta nei dipinti di Andy Warhol. Elvis risuonava dal juke box in tutto il locale.

Il nome può essere derivato dal nome del ristorante sulla copertina di Morrison Hotel dei Doors o da una variazione di “Bedrock”, la città in cui vivono i Flintstone, uno dei cartoni animati preferiti da Tigrett. Aprirono il 14 luglio 1971, con dodici primi clienti. Nel giro di poche settimane però il locale si riempì e arrivò ad un profitto iniziale di 7 000 dollari.

L’inizio della fama


I continui litigi fra Morton e Tigrett riguardo agli allestimenti interni (Morton voleva rendere il locale più commerciale, mentre Tigrett insisteva per musica alta e illuminazione bassa) non impedirono al ristorante con 99 posti situato in Park Lane di diventare ben presto uno dei locali più frequentati dalle celebrità che passavano da Londra. Paul McCartney amava il menu vegetariano, gli Eagles suonarono là, Carole King vi mangiò e scrisse una canzone sull’Hard Rock Cafe. Lo stesso McCartney e gli Wings fecero il loro debutto qui.

Morton e Tigrett pagarono circa 2500 dollari ad Alan Aldridge per disegnare il logo del ristorante, che era del tutto simile a quello odierno. Tenevano una serie di magliette con il logo sotto il bancone, e l’unico modo di averne una era fare in modo che Tigrett e Morton la regalassero.

Il primo motto del ristorante fu Save the Planet, un graffito che all’epoca si trovava frequentemente sui muri della città. L’altro, Love All, Serve All fu ispirato dal guru di Tigrett, Sathya Sai Baba. È stato detto che il nuovo motto era in netta contrapposizione con il classico “ci riserviamo il diritto di rifiutare il servizio a chiunque”. Tigrett amava passeggiare nel locale e chiacchierare con i clienti, e fu così che conobbe l’ex-moglie di Ringo Starr, Maureen Starkey, che poi sarebbe diventata sua moglie.

Nel 1979 Eric Clapton regalò la sua chitarra, una Fender Lead II, a Tigrett. Lui non suonava, perciò chiese a Clapton il permesso di appenderla nel suo locale. Clapton acconsentì, e così la sua chitarra divenne il primo pezzo della più grande collezione di oggetti del rock and roll esistente. Due settimane dopo Pete Townshend mandò la sua, e Debbie Harry si tolse la maglietta, la firmò e la regalò ai fondatori. Anche questi furono appesi al muro.

La rottura e l’espansione

Nel 1982 Morton, finanziato da personaggi come Steven Spielberg, Barry Diller e Peter Gruber, aprì un Hard Rock Cafe a Los Angeles per 1,25 milioni di dollari. Una Cadillac verde acqua del 1959 sbucava dal tetto del ristorante.Nel 1983, in seguito all’ennesimo litigio, Tigrett comprò i diritti di Morton sull’Hard Rock Cafe di Londra per circa 900mila dollari. Quello stesso anno Morton fece causa a Tigrett dicendo che era lui a possedere i diritti per espandere l’Hard Rock negli Stati Uniti. L’accordo finale stabiliva che a Tigrett spettavano gli stati ad est del fiume Mississippi, mentre a Morton sarebbero toccati quelli ad ovest. I due ex-partner si scambiarono Chicago e Dallas, di modo che Tigrett potesse aprire un Cafe nella più grande città del Texas, mentre Morton potesse avere un Cafe nella sua città natale.

Ben presto Tigrett raggiunse i 5 milioni di dollari che gli servivano per aprire un Hard Rock Cafe a New York. Trovò una banca in rovina vicino alla Carnegie Hall e cominciò a rinnovare. Anche lui “piantò” una Cadillac (nera e del 1960), però esattamente sopra l’entrata; allestì il locale come un vecchio night-club, con sedili di pelle verde, neon dietro al bancone e piccoli giocattoli sparsi qua e là. Al piano di sotto installò un grosso bar a forma di Fender Stratocaster e riempì il locale con tutte le reliquie rock che possedeva: un’altra chitarra di Eric Clapton, un’altra di Pete Townshend, una di Joe Walsh, una di Jeff Beck, una di Carl Perkins, un pezzo della batteria di Ringo Starr, una giacca di Elvis Presley. Poi appese una gigantografia del guru Sai Baba al muro e la circondò con una ghirlanda di rose morte.

Il locale ebbe un successo straordinario, anche se principalmente era uno degli innumerevoli burger-shop di Broadway. Tigrett cominciò a rendersi conto che la formula della collezione funzionava a meraviglia, e si diede da fare con le magliette: se a Londra ce n’era sempre stato un paio sotto al bancone, a New York venivano vendute a prezzi ridottissimi e totalizzavano 70-80 dollari ogni volta che c’era uno spettacolo importante. Poi arrivò Jane Hogan, una neo-laureata, che pensò bene di sfruttare al massimo la popolarità dell’Hard Rock per centuplicare i guadagni: sotto la sua guida, 1.000 dollari di t-shirt partivano in navi che le vendevano già in tutto il mondo.


Nel frattempo Morton aveva cominciato a preparare le fondamenta del nuovo Hard Rock Cafe di San Francisco e aveva detto al suo manager di comprare quanti più souvenir musicali poteva. Nel settembre 1984 il nuovo Cafe aprì e ottenne anch’esso un successo considerevole, anche se il biglietto d’entrata per la serata d’apertura costava ben 75 dollari.

Morton e Tigrett erano in piena lotta, anche se era una lotta assai strana: senza mai parlarsi, i due facevano di tutto per rubarsi le idee a vicenda e cercare di far sembrare i loro ristoranti più simili possibile. Inoltre, anche se le compagnie erano divise, il logo era rimasto lo stesso per entrambe e quindi la gente era portata a pensare che fosse la stessa società. Entrambi, dal 1984 in poi, si concentrarono in modo ossessivo sulla collezione, spesso lottando alle aste per lo stesso oggetto e facendo così salire enormemente il prezzo delle reliquie.

Nel giro di pochi anni i due fondatori crearono altri Cafe a Dallas, a Chicago, a Boston, a Stoccolma, a Tokyo e a Cancún. Era il 1988, e la leggenda era ormai completamente compiuta.

L’ulteriore espansione e la vendita

In quell’anno gli Hard Rock Cafe erano 16, sparsi in quattro continenti. Le vendite delle compagnie, quella di Morton e quella di Tigrett, erano stimate per 95 milioni di dollari, senza contare il mercato delle t-shirt che valeva altri 28 milioni da solo. Lo staff impiegato era costituito da 2400 persone, la collezione ammontava a 9500 pezzi. Contemporaneamente i locali erano frequentati da star del cinema, della musica e della mondanità.
Tigrett riuscì a vendere la sua parte di Hard Rock nel 1989, ad una società chiamata Rank Organization, per più di 100 milioni di dollari. Dopodiché, nel 1992, aprì un piccolo locale simile ai suoi Cafe, che diventò anch’esso di successo e che comunque manteneva le linee guida della Hard Rock Corporation.

Nel 1995 Morton fece un passo ulteriore: aprì il primo Hard Rock Hotel e il primo Hard Rock Casino a Las Vegas. Il progetto gli costò 98 milioni di dollari, ma ottenne un gigantesco successo mondiale, grazie anche all’enorme chitarra al neon alta 25 metri che ne fa da insegna.

Morton vendette la sua parte nel 1996 alla Rank Organization, incassando 410 milioni di dollari. La nuova proprietaria riunì le due catene e le collezioni per la prima volta da quando, più di quindici anni prima, i suoi due fondatori si erano separati. La catena continuò a costruire Hard Rock nelle città più grandi e più frequentate nel mondo. Sotto la sua guida furono costruiti anche nuovi Hotel e Casino, mentre Morton continuava a dirigere le operazioni.

Il 7 dicembre 2006 la Rank Organization ha venduto la catena Hard Rock per un miliardo di dollari alla tribù di Seminole residenti in Florida. Gli Indiani hanno fatto dell’elegante Hard Rock Cafe di Orlando il loro quartier generale e continuano a mantenere lo spirito e le caratteristiche tipiche degli Hard Rock Cafe.

Nel frattempo il numero di Cafe è salito in modo esponenziale, e ora si possono contare più di 140 Cafe in 36 paesi del mondo, ognuno con le sue reliquie del mondo della musica e merchandize specializzato.

La collezione


Sebbene il valore commerciale della catena Hard Rock sia estremamente più elevato, per i suoi fan il più grande tesoro dei ristoranti è la collezione di reliquie appartenute alle più grandi personalità della musica e del cinema. Si spazia da Bo Diddley e dalla sua prima chitarra fatta a mano al completo delle Spice Girls.

Diciamo però che Hard Rock preferisce alcuni musicisti ad altri, se non altro tenendo conto del numero di oggetti preziosi che conservano. Qui di seguito sono elencati alcuni di questi artisti e alcuni dei loro maggiori oggetti.

The Beatles

Collezionare oggetti dei Beatles non è quel che si dice difficile: all’inizio degli anni sessanta la Beatlemania era così diffusa che cominciò a sorgere un vero e proprio mercato di gadget raffiguranti il quartetto di Liverpool. Quello che può spaventare è il prezzo di queste collezioni. Hard Rock possiede uno dei primi bassi di Paul McCartney, il testo di Help! scritto a mano da John Lennon, la slitta usata durante le riprese dello stesso film Aiuto!, i testi di George Harrison per la canzone Piggies, lettere di Stuart Sutcliffe, Lennon e Harrison, la batteria di Ringo Starr, due Rickenbacker possedute sia da Lennon che da Harrison, le giacche originali indossate nel 1963, il clavicembalo usato per le registrazioni di All You Need Is Love, un’uniforme militare indossata da Lennon, i famosi occhiali circolari dello stesso Lennon, più moltissimi album firmati, lettere dedicatorie, abiti, dischi d’oro, disegni, caffettiere, stivali, puzzle.

Elvis Presley

Elvis Presley rappresenta un po’ la quintessenza dell’Hard Rock, quindi era logico che Morton e Tigrett si concentrassero particolarmente su di lui. Di lui possiedono due uniformi militari, usate dal Re quando militò nell’esercito, due chitarre, una pistola e un fucile, otto costumi imperlati, numerosissime foto e due dipinti, senza considerare che nei Cafe di Las Vegas e Parigi c’è un’intera nicchia dedicata a lui, con tanto di vetrate colorate in stile Notre-Dame.

Jimi Hendrix
Ampissima è anche la raccolta di oggetti di Jimi Hendrix, che include svariate chitarre, innumerevoli poster, giacche indossate, testi scritti a mano (con parecchie cancellature), disegni, lettere, dischi d’oro, e, inspiegabilmente, una vecchia borraccia intagliata.

Importanti elementi della collezione sono anche Eric Clapton, Pete Townshend, Buddy Holly, Elton John e Madonna.

Gli Hard Rock Cafe nel mondo


Argentina: Buenos Aires
Aruba: Oranjestad
Australia: Surfers Paradise, Sidney
Bahamas: Nassau
Bahrain: Bahrain
Brasile: Belo Horizonte, Rio De Janeiro
Canada: Montreal, Ottawa, Toronto, Toronto SkyDome, Cascate del Niagara, Banff, Vancouver, Calgary.
Cina: Pechino, Hong Kong, Kowloon
Colombia: Bogotá, Cartagena, Medellín
Corea del Sud: Seoul
Danimarca: Copenaghen
Egitto: Il Cairo, Hurgada, Sharm el Sheikh
Emirati Arabi Uniti: Dubai
Figi: Figi
Filippine: Makati
Francia: Parigi
Germania: Berlino, Colonia, Monaco, Heidelberg
Giamaica: Ocho Rios
Giappone: Fukuoka, Osaka, Tokyo, Nagoya, Narita, Yokohama
Grecia: Atene
Guam: Guam
Hong Kong
India: Bombay, Bangalore, Hyderabad, Nuova Delhi, Pune
Indonesia: Bali, Giacarta
Irlanda: Dublino
Isole Cayman: George Town
Italia: Roma, Venezia, Firenze
Kuwait: Madinat al-Kuwait
Libano: Beirut
Malesia: Kuala Lumpur, Penang
Malta: La Valletta, Aeroporto di Malta, San Julian’s
Messico: Tijuana, Cancun, Cabo San Lucas, Città del Messico, Acapulco, Guadalajara, Puerto Vallarta, Cozumel
Norvegia: Oslo
Panamá: Panamà
Paesi Bassi: Amsterdam
Polonia: Varsavia, Cracovia
Portogallo: Lisbona
Porto Rico: San Juan
Regno Unito: Manchester, Londra, Edimburgo, Cardiff
Repubblica Ceca: Praga
Repubblica Dominicana: Santo Domingo, Punta Cana
Romania: Bucarest
Russia: Mosca
Singapore: Aeroporto di Singapore-Changi, Sentosa
Spagna: Barcellona, Gran Canaria, Madrid, Palma di Maiorca, Marbella
Svezia: Göteborg, Stoccolma
Thailandia: Bangkok, Pattayapuket
Stati Uniti d’America: Atlanta, Atlantic City, Baltimora, Biloxi, Boston, Chicago, Cleveland, Dallas, Denver, Destin, Detroit, Foxwoods, Galveston, Gatlinburg, Hollywood, Honolulu, Houston, Indianapolis, Key West, Kona, La Jolla, Lake Tahoe, Los Angeles, Las Vegas, Louisville, Maui, Memphis, Miami, Minneapolis, Myrtle Beach, Nashville, New Orleans, New York, Orlando, Filadelfia, Phoenix, Pittsburgh, Sacramento, Salt Lake City, San Antonio, San Diego, San Francisco, St. Louis, Seattle, Washington, Hollywood (Florida), Saipan, Orlando, Tampa, Yankee Stadium
Venezuela: Caracas, Margarita.

Nel mondo e nel tempo potreste vedere un sacco di misteri e cose incredibili non solo nel tempo e anche nello spazio. Io con la mia famiglia e anche senza ho viaggiato nel tempo e nello spazio. Ogni tanto ho visto cose incredibili e ho scoperto che nel mondo le persone con i poteri hanno fatto grandi cose per vivere in pace senza con noi. Noi li abbiamo visti come dei mostri e loro si sono rintanati dentro una dimensione nota come Universing. Io sono Daniel Saintcall e sono uno dei tanti Dominatori di Poteri che è vivo e vegeto e cerca di capire cosa succede nel tempo e nello spazio. Se avete bisogno di aiuto chiedete pure e se invece dovete scrivere qualcosa la potete scrivere qui sotto

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