Il mare di Alborán (Mar de Alborán in spagnolo, al-Bahr al-Buran in lingua araba) è la porzione più occidentale del mar Mediterraneo, compresa fra la Spagna a nord ed il Marocco a sud e delimitata dallo stretto di Gibilterra a ovest, che connette il Mediterraneo all’oceano Atlantico.
Il mare è attraversato sia da correnti profonde provenienti da est, che portano l’acqua a maggiore contenuto salino del Mediterraneo nell’Atlantico, sia dalle correnti superficiali che seguono il tragitto inverso. Il risultato di questo scambio è la presenza, nel Mare di Alborán, di movimenti rotatori circolari delle masse d’acqua.
Essendo una zona di transizione fra il Mediterraneo e l’Atlantico, questo mare contiene specie tipiche di entrambe le zone: importante è la presenza di una popolazione di tursiopi, oltre che dell’ultima popolazione di focene del Mediterraneo. Inoltre, qui vengono a nutrirsi le tartarughe marine dell’intero Mediterraneo, attratte dal abbondante quantità di nutrimento disponibile. Il mare di Alborán ospita inoltre popolazioni di pesci soggette alla pesca commerciale, come le sardine ed il pesce spada; l’uso indiscriminato della pesca a strascico ha prodotto effetti negativi sulla fauna ittica della zona.
Il mare è punteggiato da numerose piccole isole, fra le quali Alborán, che dà il nome al mare; gran parte di questi isolotti appartengono alla Spagna, compresi alcuni, posti sulla piattaforma continentale africana.
Il mare è circondato a nord, est e sud da un arco montuoso chiamato Arco di Gibilterra, continuazione della Cordigliera Betica spagnola e delle montagne del Rif marocchino. Questo complesso montuoso è considerato dagli ecologi come uno dei punti caldi per la biodiversità. Infatti, così come il mare di Alborán è un ambiente di transizione fra Mediterraneo ed Atlantico, questo complesso montuoso è punto di transizione fra l’ecologia del Mediterraneo e quella della cosiddetta Macaronesia. L’influenza dell’Atlantico ha infatti fatto sì che le fluttuazioni climatiche degli ultimi milioni di anni toccassero solo minimamente queste zone, in modo tale che specie estinte in altre parti del bacino del Mediterraneo siano sopravvissute in queste zone.