Le natiche costituiscono la parte superiore della coscia e quella inferiore del tronco dei primati.
La parola “natiche”, anche dette glutei o chiappe o culo (volgare derivante dal latino culus) o fondoschiena o sedere o posteriore o di dietro o deretano, identificano una rotondità adiposa sovrastante il muscolo grande gluteo, che ricopre l’intera regione glutea, costituita dai piani ossei dell’anca e dell’ischio.
Il margine superiore è individuato dalla cresta iliaca e quello inferiore è dal solco orizzontale del gluteo. Le natiche sono separate dal solco intergluteo, in cui è situato l’ano.
I glutei permettono ai primati di sedersi senza il bisogno di poggiare il proprio peso sugli arti, come fanno gli altri mammiferi.
Connotazioni
Le natiche in quanto segnale sessuale sono considerate attraenti da molte culture, e valutate esteticamente in vario modo. Fin dalla preistoria si possiedono raffigurazioni di donne dai caratteri sessuali (in particolare le natiche) esageratamente accentuati (le “Veneri del Neolitico”). Nell’antichità classica spesso Venere/Afrodite è raffigurata come “callipigia” (cioè “dalle belle natiche”, dal greco kalós e pygé). Le natiche della donna, vista di spalle, sono iscrivibili in un cerchio. Quelle dell’uomo sono approssimativamente iscrivibili in un quadrato (confronta immagini a lato).
Le natiche, normalmente coperte nella maggior parte delle culture, possono essere esposte come segno di protesta, per provocazione o per semplice divertimento. Scoprire le natiche di qualcuno all’improvviso può essere fonte di umiliazione (da questo deriva la locuzione “prendere per il culo” come sinonimo di “prendere in giro, dileggiare”).
Molti comici, scrittori e artisti trovano in tutto questo una fonte di umorismo e divertimento.
È molto comune l’uso delle natiche come metonimia per l’intera persona, spesso con connotazioni negative. Ad esempio una persona può dire “muovi il culo” come esortazione per la fretta o urgenza. Espresso come una funzione punitiva, una punizione o un attacco diventa “prendere a calci in culo”. Una connotazione positiva è presente nella popolare espressione “avere culo”, dove le natiche simboleggiano la fortuna..
Sinonimi nel romanesco del Belli
Così come per gli organi sessuali maschili (comprendente pene e testicoli) e femminili, Giuseppe Gioachino Belli volle dedicare un suo ironico sonetto ai sinonimi del termine “natiche” adottati comunemente dal popolino romano (o supposti tali).
(IT)
« Prendete e capàte
Per non dire culo, puoi dire chiappe, ano,
preterito, furello, chitarrino,
patume, convenienze, signorino,
mela, soffietto, e Rocca-Canterano.
Di’ tafanario, culeggio-romano,
Piazza Culonna, Culiseo, cuscino,
la porta del cortile, il perzichino,
bombè, frullo, frullone e deretano.
Faccia di dietro, porton di trapasso,
il cularcio, i quarti, il fiocco, il tondo,
e l’organo, e il trombone, e il contrabbasso.
E c’è chi l’ha chiamato luna piena,
nacch’e ppacche, sedere, mappamondo,
cocomero, secesso, e vicinato. »
(Giuseppe Gioachino Belli, sonetto n. 614, Pijjate e ccapate, datato 15 dicembre 1832)
Note dell’autore. 1. Nome prediletto dalle monache. 2. Paese dello Stato romano; equivoco di monticello, da càntero. 3. Collegio romano. 4. Piazza Colonna. 5. Colosseo, detto veramente da’ plebei di Roma er Culliseo. 6. Bombé. 7. Specie di taglio di bestia grossa presso l’ano. 8. Trombone. 9. Allorché un ano sia enorme, dicesi: «Pare un vicinato».
Cultura popolare (cinema, TV, spettacolo)
Si possono trovare riferimenti senza fine, anche durante i giorni del Codice Hays (vedi). Secondo le regole istituite dal codice le natiche non potevano essere esposte se non in un contesto non sessuale, come la sculacciata di un bambino o in situazioni umoristiche.
Già nel 1939 nel film Il mago di Oz (The Wizard of Oz) lo zio Henry tiene il cancello aperto per Miss Gulch e al momento giusto lo lascia andare in modo tale che sculacci l’antipatica signora proprio sulle natiche… il tutto enfatizzato da una sottolineatura (“thunk”) della colonna sonora.
C’è una scena anche nel film del 1942 Ribalta di gloria (Yankee Doodle Dandy) in cui il padre di Cohan vuole punire suo figlio che aveva disobbedito. Egli non può picchiarlo sulle parti che potrebbe mostrare o dove i segni sarebbero evidenti durante gli spettacoli di vaudeville della famiglia. Il padre, frustrato, alla fine esclama: “C’è una parte senza talenti!”. Fa piegare il giovane George sopra le sue ginocchia e inizia a sculacciarlo, con la farina (rimasta da una prodezza mostrata precedentemente) che volando enfatizza l’impatto dei colpi.
In Inghilterra, negli anni trenta, prese a circolare un foglio goliardico, che però ebbe grande successo di popolarità, le cui tematiche vertevano su una fantasiosa propaganda in stile politico delle natiche; poiché si trattava di una risposta satirica nei confronti del Fronte Popolare francese, che si era espresso negativamente nei confronti della Corona e del quale si temeva che potesse riscuotere simpatie nel Regno Unito, fu intitolato ispirandosi proprio al partito, che in inglese si chiamava “The Popular Front”, opponendogli sapidamente “The Popular Behind”.
La comica Ado Annie nel film musicale del 1955 Oklahoma! si ritrova vittima di attenzioni non volute almeno due volte. La prima volta ella menziona qualcosa circa il paragone con un gatto persiano, visto che entrambi “hanno code morbide e rotonde”. Poi, durante la canzone The Farmer and the Cowman fa un commento divertente e Aunt Eller le sculaccia il sedere.
Il film horror del 1956 Il giglio nero (The Bad Seed) ha un finale piuttosto sciocco nel quale la madre sculaccia quel birbante del figlio per aver ucciso numerose persone durante lo svolgimento del film.
Nel film I due colonnelli 1962, Totò pronuncia la prima parolaccia del cinema italiano (ed unica mai proferita da lui) dando un infervorato consiglio all’ufficiale tedesco che insisteva nel fargli notare di avere pieni poteri: “Badate, colonnello, io ho carta bianca!” “E ci si pulisca il culo!!”
Nel 1966 Yoko Ono diresse un film sperimentale di circa 90 minuti, No. 4, conosciuto anche con il titolo di Bottoms (sedere), che consiste in nient’altro che nella misurazione di natiche umane, in movimento mentre le persone camminano o su una piattaforma girevole.
Nel 1971, nell’avventura di James Bond Agente 007 – Una cascata di diamanti (Diamonds are Forever), Jill St. John ha un trasmettitore non molto sottile nascosto nella parte inferiore del suo bikini. Il furfante Charles Gray nota l’oggetto e dice: «Stiamo mostrando più “guance” del solito, vero, Miss Case?»; è da notare che il termine inglese “cheeks” indica sia le guance che le natiche.
Nel film del 1977 Il bandito e la madama (Smokey and the Bandit), Frog (Sally Field) dice a Bandit (Burt Reynolds) che un precedente fidanzato l’ha lasciata perché: “Le mie guance sono troppo grosse”. Dopo una pausa significativa, lei si dà un pizzicotto sulla faccia e dice: “Queste guance!”
Intorno agli anni settanta la televisione stava iniziando ad essere più liberale. Ci fu un episodio del The Bob Newhart Show in cui si venne a sapere che la segretaria di Bob, Carol, si era fatta un tatuaggio sul didietro, che ora stava di cercando di togliere. Bob sembrò esserne divertito e commentò con un sorrisetto: “Fai bene, non è bello essere presi per il culo”
In un episodio di Giorno per giorno, Annie (Bonnie Franklin) parlava con sé stessa allo specchio dicendo tra i singhiozzi: “La bambinaia Annie con il sedere grande e grosso!”
In un talk show notturno Lee Marvin sostenne di aver ricevuto un Purple Heart durante la Seconda guerra mondiale e gli ospiti fecero l’errore di chiedergli dove fosse stato colpito: “Nel culo!” rispose prontamente.
Nel 1994 nel film Forrest Gump il personaggio principale aveva appena ricevuto una medaglia dal presidente Lyndon Johnson che fece l’errore di chiedere a Forrest dove fosse stato colpito: “Nel culo, Sir!”. Egli allora si girò e si tirò giù i pantaloni per mostrare esattamente dove si trovasse la sua ferita.
Il magazine Rolling Stone considerava gli anni novanta come “la decade del culo” a causa di numerose canzoni, soprattutto hip hop e R’n’B, dove veniva esaltata questa parte anatomica.
Nell’ultima parte del XX secolo questa parte del corpo è realmente “uscita allo scoperto” ed è diventata un topos della cultura popolare..