Le dita sono le estremità articolari delle mani e dei piedi dell’uomo o degli animali. La presenza delle dita caratterizza la classe dei tetrapodi.
La grammatica italiana impone l’utilizzo della parola “dita” solamente quando si vogliono intendere tutte le estremità di una o più mani. Per intendere una o più estremità viene usata la parola “diti”, che la maggior parte delle volte viene comunque elisa: il [dito] mignolo e i [diti] mignoli, e non le [dita] mignole.
Dita umane
Il dito è composto da falangi, generalmente tre, salvo il pollice e l’alluce che ne hanno due.
Le dita terminano con l’unghia dalla parte del dorso, mentre il polpastrello è la parte superiore di ogni dito dalla parte del palmo.
Le dita della mano nell’uomo sono, nell’ordine:
il pollice
l’indice
il medio
l’anulare
il mignolo.
Il pollice opponibile è essenziale per la prensione. Le dita devono il loro nome: l’indice, alla funzione gestuale di indicare gli oggetti; il medio (il più lungo), alla posizione; l’anulare, all’abitudine di recarvi la fede nuziale; il mignolo (il più breve), alle dimensioni.
Le cinque dita del piede vengono chiamate, per lo più in ambito anatomico e medico, in base alla loro posizione nel piede dall’interno verso l’esterno (senso medio-laterale): alluce, secondo, terzo, quarto, quinto.
Biologia
La formazione delle dita, nello sviluppo del feto, segue l’ordine: anulare, mignolo, medio, indice e, infine, pollice.[senza fonte]
Simbologia
Le dita vengono utilizzate per contare: la mano a pugno chiuso con l’indice esteso indica l’uno, l’indice e il medio estesi il due, e così via. In alcune culture il pollice è il primo dito usato durante un conteggio.
Incrociare le dita (di solito l’indice e il medio: medio sopra, indice sotto) è un gesto scaramantico per attirare la fortuna (incrocio le dita perché tu arrivi).
L’anello nuziale viene portato ancora oggi sul quarto dito della mano sinistra, l’anulare appunto, in quanto secondo un’antica credenza esso era collegato direttamente al cuore da una piccola arteria.
Gestualità
La gestualità delle dita e delle mani costituisce un vero e proprio linguaggio, che affianca quello verbale e che in alcune culture (ad es. quelle latine) appare molto spiccato. Alcuni gesti si ritrovano universalmente, ma più spesso il significato ha un’origine culturale specifica.
Una punizione tradizionale che si ritrova pressoché in tutte le regioni del mondo (Europa, Asia, Africa) consiste nel colpire le dita: il pollice, l’indice e il medio, oppure tutte le dita, devono essere mantenuti estesi e uniti per ricevere i colpi vibrati con una riga, una bacchetta di legno o un bambù. Questo tipo di punizione era utilizzata in particolare in Francia dagli istitutori nella prima metà del XX secolo.
Espressioni utilizzanti la parola dito
Essere a due dita di …: essere molto vicino a un risultato.
Essere un dito al culo: (volgare) essere un fastidio
Farsi bacchettare sulle dita: farsi riprendere.
Girarsi i pollici: non fare niente.
Le dita nel naso: facilmente.
Mettersi il dito nell’occhio : illudersi, sbagliarsi completamente.
Mordersi le dita: dicesi di qualcosa frustrante al punto di -.-
Si contano sulle dita di una mano: dicesi per indicare una quantità ridotta.
Un dito: una piccola quantità