New York (anche Nuova York in italiano) è una città di 8.391.881 abitanti degli Stati Uniti d’America.
Situata nello Stato omonimo, è la città più popolosa dell’Unione, nonché uno dei centri economici e culturali più influenti del continente americano e del mondo intero.
Sorge su un’area di 1.214 km² alla foce del fiume Hudson nell’Oceano Atlantico. Situata in parte sulla terraferma e in parte su isole nella cosiddetta Baia di New York (New York Bay), è amministrativamente divisa in cinque distretti (borough): Manhattan, Bronx, Queens, Brooklyn e Staten Island.
Di essi, uno è in terraferma (il Bronx, situato a nord di Manhattan); tre si trovano su di un’isola circondata dal mare (Staten Island, di fronte al New Jersey; Queens e Brooklyn, rispettivamente nell’estremità nord-occidentale e sud-occidentale dell’isola di Long Island) e uno, Manhattan, sull’appendice inferiore della penisola su cui si trova anche il Bronx, ma che da esso è separato dall’Harlem River, fiume-canale che collega l’Hudson all’East River. I cinque borough sono anche sedi di contea metropolitana: la contea di New York propriamente detta occupa l’intero territorio di Manhattan, quella di Kings Brooklyn, quella di Richmond Staten Island; le altre due contee (Bronx e Queens) sono omonime dei boroughs al cui territorio amministrativo si sovrappongono.
L’area metropolitana di New York si trova all’intersezione di tre Stati (New York propriamente detto, New Jersey e Connecticut); l’intero agglomerato urbano conta 18.223.567 abitanti,mentre quello metropolitano è di 19.206.798 abitanti, che la rendono, secondo le stime, dalla terza alla sesta area urbana più popolata del mondo e dalla prima alla terza del continente americano (in concorrenza con Città del Messico e San Paolo del Brasile).
Limitatamente ai confini comunali, invece, New York è stimata come tredicesimo comune più popolato del mondo, dopo Giacarta (Indonesia) e prima di Wuhan (Cina).
Non appartengono a New York, né fanno parte della sua area metropolitana, ma gravitano intorno a essa per ragioni economiche e culturali, alcune città del confinante Stato del New Jersey come Jersey City, Newark e Hoboken, situate sulla riva occidentale dell’Hudson, proprio di fronte a Manhattan. La citata Newark è, tra l’altro, sede di uno degli aeroporti internazionali che servono New York, il Newark-Liberty, situato a soli 24 km da Manhattan.
Gli abitanti di New York si chiamano New Yorkers, traducibile come newyorkesi, newyorchesi o, ormai raramente, novaiorchesi dal nome Nuova York con cui per molto tempo è stata chiamata la città in italiano.
Geografia fisica
Situata sulla costa orientale dell’America settentrionale, sull’Oceano Atlantico, è ubicata alla foce del fiume Hudson (che costituisce il suo confine occidentale, separandola da una serie di sobborghi nel New Jersey), che è anche il punto dove la grande isola di Long Island è più vicina al Continente, da cui è separata solo dallo stretto East River.
Questa particolare topografia ha fatto sì che la città diventasse uno dei più importanti porti del mondo sin dall’epoca coloniale.
È interessante notare che delle 5 circoscrizioni (boroughs) in cui è divisa la città solamente uno (Bronx) si trova sul continente vero e proprio, mentre due (Brooklyn e Queens) occupano l’estremità occidentale di Long Island, e gli altri (Manhattan e Staten Island) occupano due isole omonime di dimensioni intermedie. Esistono anche numerose isole di dimensioni più piccole, come Ellis Island, l’isola in cui un tempo sbarcavano le navi piene di immigrati provenienti dall’Europa, e dove questi venivano tenuti in quarantena per un certo periodo prima di essere ammessi al resto degli Stati Uniti, o Liberty Island, l’isola dove è collocata la Statua della Libertà, la statua più famosa degli Stati Uniti d’America.
Clima
New York è una città marittima ma il suo clima è prettamente continentale. Anche se in genere New York viene inclusa nella fascia climatica Dfa (classificazione dei climi di Köppen) in realtà il clima della Grande Mela appartiene al gruppo Cfa ossia al clima temperato umido in tutte le stagioni, cioè senza periodo secco, con estate molto calda, ma con la temperatura media del mese più freddo superiore ai −3 °C (infatti la fascia climatica che inizia con la lettera di riferimento D presuppone dei valori termici medi inferiori ai −3 °C nel mese più freddo). La continentalità della città fa sì che i valori termici estremi registrati dalla grande metropoli nord-americana vadano dai −26,1 °C ai 41,7 °C.
Le temperature medie oscillano, per i valori massimi, dai 3,1 °C di gennaio ai 29,5 °C del mese di luglio e, per i valori minimi, dai −3,7 °C del mese di gennaio ai 20,2 °C del mese di luglio. Per quanto riguarda le precipitazioni New York ha una media pluviometrica elevata, 1200,1 mm, con il mese meno piovoso (febbraio) che registra 83,0 mm e quello più piovoso (novembre) che sale fino a 113,5 mm. Come scritto sopra la città registra diverse nevicate all’anno. Mediamente cadono 71 cm di neve.
Gli inverni sono sia piovosi che nevosi (benché New York sia posta alla stessa latitudine della mediterranea Napoli) e tutto dipende dalle correnti prevalenti. Quelle meridionali e orientali portano temperature più miti mentre quelle settentrionali e occidentali gelo e neve. Questo è il periodo dell’anno in cui è più probabile che città venga colpita da blizzard ossia vere e proprie tormente di neve che fanno sprofondare le temperature di parecchi gradi sotto zero paralizzando, sotto decine di centimetri di neve, il traffico e tutte le sue attività economiche.
Le stagioni estive sono calde e piovose e con diversi fenomeni temporaleschi, accompagnati da grandinate, che in poco tempo possono allagare diversi quartieri della città. Questo è anche il periodo dell’anno in cui la città può essere colpita da intense ondate di calore provenienti da ovest/sud-ovest che posso fare schizzare le massime oltre i 35 °C e fare impennare gli indici di umidità con consequenziale afa.
L’autunno può ancora registrare tepori semi-estivi (Indian Summer) ma porta anche le prime gelate e le prime nevicate. Questa è anche la stagione in cui, grazie ai primi valori termici sotto lo zero, in tutto il New England e tutti gli stati del Nord-Est USA (compresi, quindi, i vasti parchi di New York) esplode il fenomeno naturale del foliage ossia la colorazione di fortissime tonalità pastello (soprattutto il marrone e il rosso) delle foglie degli alberi e delle foreste decidue. Uno spettacolo magnifico che ogni anno attira numerosi turisti.
La primavera, ancora fredda nella prima parte (non sono rari i ritorni d’inverno in grande stile), è un’esplosione di colori e di risveglio vegetativo e registra nella seconda metà i primi calori che anticipano la stagione estiva.
Lungo le zone più prossime alla costa non sono infrequenti le nebbie marittime. Raramente New York può essere colpita da tempeste di origine tropicale e da veri e propri uragani (in genere degradati a tempeste) che risalgano dai Caraibi o dalla Florida.Medie assolute / Mese Media Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic
Medie Massime 16.8 3.1 4.6 10.0 16.2 22.0 26.7 29.5 28.7 24.5 18.5 12.2 5.8
Medie minime 8.3 -3.7 -2.8 1.5 6.5 12.0 17.2 20.2 19.6 15.6 9.8 5.0 -0.7
Precipitazioni millimetri Anno: 1200.1 86.8 83.0 103.6 106.6 112.2 93.2 110.4 101.8 98.8 90.4 113.5 99.3.
Storia
Prima dell’insediamento europeo
I primi abitanti dell’area dell’odierna città di New York furono i Lenape, nativi americani stanziati nella zona del basso corso del fiume Hudson che utilizzavano la zona (in particolare l’isola di Manhattan) come zona agricola, di caccia e di pesca, oltre che come area utilizzata per le sepolture. La cultura Lenape sviluppò tecniche piuttosto avanzate di sfruttamento agricolo del territorio; ai tempi dell’arrivo dei primi europei, nel XVI secolo, i Lenape praticavano la coltivazione con il metodo del taglia e brucia, oltre che la pesca e la raccolta dei molluschi. Si stima che, all’arrivo degli europei, circa 15.000 Lenape abitassero queste contrade, divisi in un’ottantina di insediamenti.
Furono proprio degli indigeni Lenape che incontrarono, a bordo delle loro canoe, l’esploratore italiano Giovanni da Verrazzano che nel 1524 entrò, primo europeo, nella baia di New York battezzando il posto con il nome di Nuova Angoulême in onore dell’allora re di Francia Francesco I. Nonostante Verrazzano fosse penetrato all’interno della baia, si pensa che non abbia proseguito ulteriormente ma abbia invece invertito la rotta all’altezza del sito in cui attualmente sorge il ponte Giovanni da Verrazzano e fatto poi vela per l’oceano Atlantico. Fu solo con il viaggio di Henry Hudson, un inglese al soldo della Compagnia Olandese delle Indie Occidentali, che l’area venne esplorata accuratamente; Hudson scoprì l’isola di Manhattan il 12 settembre 1609 e proseguì lungo il corso inferiore del fiume che oggi porta il suo nome, arrivando nell’interno della regione fino al punto nel quale oggi sorge Albany, capitale dello stato di New York.
La colonizzazione olandese
L’insediamento europeo iniziò nel 1613 con la fondazione, da parte degli olandesi, di un insediamento per il commercio delle pellicce nella zona oggi detta lower Manhattan, all’estremità meridionale dell’omonima isola; questo insediamento venne successivamente (1625) battezzato Nieuw Amsterdam, in inglese New Amsterdam. Nel 1626 l’area venne acquistata dall’allora direttore generale della colonia, l’olandese Peter Minuit;nello stesso anno cominciò la costruzione di Fort Amsterdam,che sarebbe diventato il quartier generale della colonia olandese e la cui fondazione segna l’inizio della storia della città di New York.
Nel 1638 divenne direttore generale della colonia Willem Kieft, che cinque anni più tardi (1643) rimase invischiato nella cosiddetta guerra di Kieft, una serie di conflitti con i locali indigeni Lenape per il possesso del territorio dove oggi sorge New York che entro l’agosto del 1645 si risolse a favore degli olandesi. Nel 1647 venne nominato direttore della colonia Peter Stuyvesant; alla colonia venne concesso l’autogoverno nel 1652 e un anno più tardi, il 2 febbraio 1653, alla cittadina di New Amsterdam venne concesso il titolo di città.
Il dominio inglese e la rivoluzione
Nel 1664, gli inglesi conquistarono la città e la ribattezzarono New York in onore di Giacomo II, Duca di York e Albany; gli olandesi riconquistarono brevemente la città nel 1673, a loro volta ribattezzandola New Orange, prima di cedere definitivamente, nel novembre 1674, l’intera colonia di New Netherland agli inglesi in cambio del territorio che oggi costituisce il Suriname.
Mano a mano che la colonia cresceva e prosperava, cresceva anche il desiderio di una maggiore autonomia dalla madrepatria. Nel contesto della Gloriosa Rivoluzione che stava interessando l’Inghilterra, Jacob Leisler guidò una serie di lotte che lo portarono ad avere il controllo effettivo della città e delle aree circostanti negli anni dal 1689 al 1691, prima del suo arresto e della sua esecuzione.
Durante il dominio inglese, nel XVIII secolo, New York crebbe in importanza come porto commerciale. La sua popolazione di origine europea aumentava rapidamente, mentre diminuiva la componente rappresentata dagli indigeni Lenape il cui numero era sceso a circa 200 nel 1700 a causa di guerre ed epidemie.Il XVIII secolo vide altresì un notevole avanzamento culturale della città: nel 1735, il processo a John Peter Zenger, editore e pubblicista tedesco, stabilì il principio della libertà di stampa in Nordamerica; nel 1754, per volere di re Giorgio II di Gran Bretagna venne fondato il King’s College, che sarebbe divenuto la Columbia University (al giorno d’oggi, una delle più prestigiose università del mondo).Nel 1741 la città fu interessata da una violenta ribellione degli schiavi, il cui sfruttamento e la cui tratta erano iniziati già nel 1626. Dopo una serie di incendi, in città si diffuse il panico di una ribellione di afroamericani che, in combutta con alcuni bianchi, intendevano dare alle fiamme la città. Nonostante si trattasse per la maggior parte di affermazione senza fondamento, quell’anno 101 neri e 4 bianchi furono incolpati di incendio doloso; i susseguenti processi portarono a 13 condanne al rogo e 22 condanne all’impiccagione. La rivolta del 1741 non fu la prima del suo genere: già nel 1712 una rivolta analoga era stata repressa con brutalità portando a numerose esecuzioni capitali.
Nel 1765 il governo inglese promulgò lo Stamp Act, una legge per imporre il pagamento di un’imposta di bollo sul trasferimento di alcuni tipi di documenti; questa misura, unitamente ad altre, contribuì a mantenere attiva una certa forma di dissenso, particolarmente fra i cosiddetti sons of Liberty (Figli della Libertà), un’organizzazione segreta di patrioti che furono protagonisti di schermaglie con le truppe britanniche che stazionavano nella colonia. La promulgazione dello Stamp Act provocò la reazione delle colonie: nell’ottobre del 1765, i rappresentanti della maggior parte di esse si riunirono a New York per lo Stamp Act Congress, che risultò nella stesura di un documento nel quale veniva stabilito che l’atto era incostituzionale.
Nel 1775 iniziarono gli eventi della guerra di indipendenza americana. Dopo la pesante sconfitta dell’Esercito continentale americano nella battaglia di Long Island, il suo comandante in capo George Washington si rifugiò a Manhattan, ma con la sconfitta nella battaglia di Fort Washington l’isola venne lasciata completamente in mano britannica. Nel 1776 New York venne pesantemente danneggiata da un incendio, la cui origine rimase sospetta. La città divenne il centro delle operazioni politiche e militari per i rimanenti anni di guerra e rifugio per i Lealisti, fedeli alla corona inglese; nella baia di Wallabout, una piccola baia lungo l’East River, le forze britanniche posizionarono delle navi utilizzate come prigioni, all’interno delle quali trovarono la morte più prigionieri inglesi di quanto ne fossero morti nel corso di tutte le battaglie combattute. Le vicende belliche cittadine ebbero termine il 25 novembre 1783, quando le ultime forze britanniche lasciarono la città.
New York prima capitale
Nel 1785, poco dopo la fine della guerra di indipendenza, New York divenne sede del Congresso della Confederazione; subito dopo la sua creazione, prevista dalla Costituzione, il Congresso degli Stati Uniti d’America ebbe come sede la Federal Hall, in Wall Street. Il 13 settembre 1788 New York divenne la prima capitale degli Stati Uniti, ruolo che cedette nel 1790 a Philadelphia; sempre a New York venne eletto, il 30 aprile 1789, il primo presidente degli Stati Uniti, George Washington.
Nei primi decenni dell”800 New York crebbe rapidamente come centro economico: l’approvazione del Commissioners’ Plan, nel 1811, portò ad una prima forte espansione della città (che cominciò a coincidere con l’intera isola di Manhattan), con la costruzione di una griglia stradale che produsse il tessuto urbano regolare che caratterizza ancora oggi la città, con strade numerate a distanze fisse; nel 1825, l’apertura del Canale Erie mise in comunicazione diretta il porto di New York sull’Atlantico e il vastissimo retroterra agricolo della regione, fornendo ulteriori spunti per lo sviluppo commerciale di New York. L’immigrazione, diminuita a causa delle guerre in Europa, riprese con vigore.
La grande carestia che colpì l’Irlanda negli anni tra il 1845 e il 1849 provocò un ingente flusso di immigranti irlandesi, tanto che questi, entro il 1850, costituivano il 25% della popolazione totale della città. Negli anni ’40 e ’50 dell’Ottocento vennero creati il dipartimento di polizia e il dipartimento per la gestione del sistema scolastico pubblico della città.
L’ascesa della Tammany Hall
La seconda metà del XIX secolo vide l’inizio dell’ascesa della Tammany Hall, un’organizzazione politica interna al Partito Democratico che era stata fondata alla fine del XVIII secolo (prendendo poi il nome dalla sua sede, per l’appunto la Tammany Hall, situata sulla East 14th Street) e che aveva incrementato la propria influenza fornendo assistenza alle grandi masse di immigrati poveri, specialmente irlandesi, che arrivarono a New York. A partire dal 1855, con l’elezione a sindaco di Fernando Wood, la Tammany Hall acquisì sempre più potere all’interno della città mantenendolo fino alla metà del XX secolo.
Nel 1857, la spinta di alcuni membri dell’aristocrazia mercantile cittadina portò alla progettazione di Central Park; iniziato nel 1859 e completato nel 1873, divenne uno dei maggiori parchi urbani al mondo.
Durante la guerra civile, che contrappose gli Stati Uniti del nord e del sud fra il 1861 e il 1865, i forti legami commerciali con gli stati del sud, la sua crescente popolazione immigrata e il malcontento popolare per la coscrizione obbligatoria provocarono divisioni nella popolazione di New York; questo malcontento culminò con i disordini del 1863 la cui violenza indusse il presidente Abraham Lincoln ad inviare truppe di volontari e reggimenti di milizie armate. Terminata la guerra civile, il tasso di immigrazione dall’Europa crebbe rapidamente e New York divenne la prima meta di milioni di persone in cerca di fortuna negli Stati Uniti; questo suo ruolo di “porta di accesso” venne riconosciuto con la donazione da parte della Francia della Statua della Libertà, che venne inaugurata nel 1886.
La Greater New York e l’inizio del XX secolo
Nel 1898 venne formata la moderna città di New York, tramite l’accorpamento (consolidation) di Manhattan con la città, fino ad allora indipendente, di Brooklyn e con alcune aree esterne; ogni forma di governo locale venne abolita e i loro poteri attribuiti al neonato organismo municipale, che venne chiamato Greater New York. Nel periodo fra il 1898 e il 1914 vennero create le cinque contee che oggi costituiscono la municipalità di New York (Kings, New York, Bronx, Queens e Richmond).L’ampliamento della città rese necessari consistenti investimenti per l’incremento della mobilità urbana fra i vari borough che vennero a costituirla: il ponte di Williamsburg venne costruito nel 1903; la metropolitana, inizialmente gestita dalla Interborough Rapid Transit Company, venne inaugurata nel 1904; la costruzione del ponte di Manhattan risale al 1909; nel 1913, invece, venne inaugurato il Grand Central Terminal, all’epoca una delle maggiori stazioni ferroviarie del mondo.
Nei primi anni del XX secolo si verificarono inoltre alcuni disastrosi incendi: nel giugno del 1904 più di 1.000 persone, per la grande maggioranza immigrati tedeschi, perirono nell’incendio dell’imbarcazione a vapore General Slocum; nel marzo del 1911, nell’incendio di uno stabilimento tessile (la Triangle Shirtwaist Factory, a Greenwich Village) persero la vita 146 lavoratori. Queste tragedie ebbero come risultato un notevole miglioramento nell’organizzazione dei servizi antincendio, oltre che nella definizione di precise norme per la costruzione degli edifici e l’allestimento dei luoghi di lavoro.
Nei primi decenni del secolo New York accentuò ulteriormente il suo carattere di centro mondiale per la cultura, l’industria, l’economia e le comunicazioni. Nel 1925, e per un certo periodo di tempo, New York divenne la città più popolata del mondo, sorpassando Londra; Lo sviluppo della città veniva esibito anche attraverso la costruzione di numerosissimi grattacieli, la cui costruzione, iniziata nel 1911 con il Woolworth Building, proseguì nei decenni seguenti rendendo i grattacieli uno degli elementi caratteristici dello skyline di New York. Questi rapidi cambiamenti portavano però come conseguenze negative un forte aumento della criminalità (favorito anche dalla normativa proibizionistica di quegli anni) e della povertà di larghe fasce della popolazione.
A partire dagli anni ’20 New York vide inoltre l’afflusso di immigrati di colore provenienti dagli stati del Sud (parte della grande migrazione afroamericana, quando più di un milione di neri lasciarono le loro dimore nel sud per andare a lavorare nelle città industriali del nord). Questo movimento di popolazione si inserì nel clima del rinascimento di Harlem, un importante movimento artistico e culturale sorto ad opera delle comunità afroamericane degli Stati Uniti che ebbe il suo centro propulsore nel quartiere newyorchese di Harlem.
Questa situazione cambiò drasticamente negli anni ’20 e ’30 a causa della coincidenza di tre importanti avvenimenti: lo scoppio della prima guerra mondiale, che ridusse di molto per gli anni successivi i traffici commerciali sulle rotte fino a quel momento molto frequentate; l’emanazione di alcuni atti legislativi volti a ridurre l’immigrazione, che fece contrarre le quote di persone che espatriavano dall’Europa alla volta degli Stati Uniti; la grande depressione dei primi anni ’30, provocata dai crolli delle borse del 1929, che fece cessare bruscamente la richiesta di nuovi posti di lavoro. La popolazione di New York, dopo molti anni di crescita tumultuosa, si era relativamente stabilizzata; questa relativa “tranquillità” rese possibili alcuni importanti miglioramenti nelle condizioni di vita della maggior parte dei suoi abitanti. Le organizzazioni sindacali chiesero ed ottennero nuove protezioni e diritti per la classi lavoratrici, fino ad allora poco tutelate; durante il mandato di Fiorello La Guardia, sindaco repubblicano e riformatore eletto nel 1934, la città subì una significativa risistemazione: la rete infrastrutturale cittadina venne ridisegnata e ampliata, le aree verdi furono ingrandite e riorganizzate e molte aree precedentemente disagiate e malfamate vennero risanate, sotto la direzione di Robert Moses.
Questi anni videro anche la definitiva scomparsa della Tammany Hall, l’organizzazione politica del Partito Democratico che aveva pesantemente influito sulla vita politica newyorchese fin dalla metà dell”800.
Il secondo dopoguerra
New York emerse dalla guerra come “capitale del mondo”, con la borsa di Wall Street che guidava la crescita economica americana; l’ONU, nel 1951, spostò la sua sede da Flushing Meadows, nel Queens, a Manhattan. Il ritorno dei numerosissimi reduci di guerra e l’arrivo di nuove ondate di immigrati diedero fiato ad un nuovo sviluppo economico cittadino.
Negli anni ’60 la visione urbanistica di Robert Moses, vincente negli anni ’30 e ’40, cominciò a perdere attrattiva a favore delle visioni anti rinnovamento urbano di Jane Jacobs, esplicate nel suo The Death and Life of Great American Cities, del 1961, nel quale venivano fortemente criticate le opere di riorganizzazione cittadina che portavano, a suo dire, alla costruzione di spazi urbani considerati “innaturali”.
Come molte grandi città americane, a partire dagli anni ’60 anche New York cominciò ad essere interessata da rivolte a sfondo razziale, guerre fra bande e declino industriale. Attivisti di strada e gruppi organizzati rappresentativi di minoranze come le Pantere nere (afroamericani) e gli Young Lords (portoricani) cominciarono lotte, a volte anche con metodi violenti, chiedendo maggiori servizi pubblici in zone povere e disagiate della città.
Dall’inizio degli anni ’70 New York si era guadagnata la fama di città violenta, ostaggio del crimine e senza futuro. Nel 1975 la città arrivò molto vicino alla bancarotta,evitandola solo grazie ad un prestito federale e una ristrutturazione del debito da parte della Municipal Assistance Corporation; il consiglio comunale venne inoltre obbligato ad accettare una maggiore ingerenza da parte degli enti di controllo dello Stato di New York. Nel 1977, la città fu colpita da un imponente blackout; nello stesso anno, la città fu terrorizzata dalle gesta del serial killer David Berkowitz, conosciuto come son of Sam (il figlio di Sam).
Questi eventi segnarono il culmine della lunga fase di declino in cui si era infilata New York; lo scontento popolare risultò nell’elezione a sindaco (avvenuta nel 1978) di Ed Koch, che aveva promesso un radicale repulisti della città.
Gli ultimi anni
I tre mandati del sindaco Ed Koch, che mantenne la carica per quasi tutti gli anni ’80, videro una certa crescita della città, dopo il forte declino sofferto nei decenni precedenti. Il boom di Wall Street alimentava una certa speculazione immobiliare e la disoccupazione diminuì sensibilmente; la reputazione della città restava comunque quella di una città vittima del crimine e del disordine, che era in effetti una presenza comune nella vita dei suoi abitanti.
Gli anni ’80 furono un decennio di frequenti tensioni razziali, con numerosi casi di reati violenti a sfondo razzista: fra i più efferati, si possono ricordare i casi di Willie Turks nel 1982, quello di Michael Griffith nel 1986, quello di Yusef Hawkins nel 1989 e, sempre nel 1989, il caso di Trisha Meili (nota come Central Park Jogger). Sempre nello stesso decennio assunse nuova importanza il problema degli homeless; a partire dal 1986 vennero gradualmente eliminate alcune discriminazioni di cui avevano sofferto gli omosessuali newyorchesi, principalmente riguardo alle politiche abitative e del lavoro.
Nel 1989 Ed Koch, al suo terzo mandato consecutivo, perse le primarie del Partito Democratico a favore di David Dinkins, che nelle successive elezioni municipali sconfisse il candidato repubblicano Rudolph Giuliani diventando il primo sindaco afroamericano nella storia di New York. Durante i quattro anni della sua amministrazione il livello di criminalità cominciò a diminuire; tuttavia, nello stesso periodo le rivolte e gli scontri a sfondo razziale continuarono (ad esempio, la rivolta di Crown Heights del 1991) e l’economia si mantenne piuttosto depressa (nel gennaio 1993 il tasso di disoccupazione cittadino raggiunse il più alto livello dopo la fine della Grande Depressione), tanto da portare ad un veloce calo della popolarità di Dinkins che, nel 1994, alla fine del primo mandato, perse le elezioni a favore di Rudolph Giuliani.
Giuliani rimase al potere a New York per otto anni, dal 1994 alla fine del 2001. Durante questo periodo l’economia cittadina si riprese dalla crisi a ritmi piuttosto rapidi, seguendo l’andamento dell’economia sia nazionale che internazionale, accompagnata però dalla crescita e dallo scoppio della bolla della new economy, una bolla speculativa legata alla nascita e allo sviluppo di società legate a Internet. Il tratto più distintivo dell’operato di Giuliani come sindaco fu però quello di una lotta senza quartiere alla microcriminalità che continuava ad affliggere la metropoli newyorchese; alfiere della tolleranza zero, Giuliani ottenne una drastica diminuzione degli atti criminosi a prezzo però di frequenti frizioni con alcuni gruppi etnici della città, che accusavano la polizia di eccessiva brutalità.
Verso la fine dei due mandati dell’amministrazione Giuliani, l’11 settembre 2001 la città di New York venne colpita dagli attentati più violenti e sanguinosi della sua storia, quando due aerei, dirottati da alcuni terroristi legati all’organizzazione islamica Al-Qaida, si schiantarono in ognuna delle due Torri Gemelle; l’attentato, che ebbe una possente risonanza in tutto il mondo, fece quasi 3.000 vittime e diede l’inizio ad una serie di violente reazioni americane contro gli Stati accusati di ospitare le basi operative dei terroristi. Un altro grave incidente aereo, due mesi più tardi, fece ripiombare New York nell’incubo del terrorismo, anche se poi venne accertato che le cause non erano da ricollegarsi ad atti terroristici.
Nessun evento particolarmente significativo ha interessato la città nei restanti anni del XXI secolo, che videro nel 2002 l’elezione a sindaco di Michael Bloomberg; la città in questi anni ha continuato a guadagnare popolazione, attestandosi poco sotto gli 8,4 milioni di abitanti delle stime del 2009. Fra gli eventi più significativi che hanno interessato la città in questo scorcio di XXI secolo sono il grande blackout del 2003, che ha interessato il nordest degli Stati Uniti, e la corsa alle Olimpiadi del 2012, in una competizione poi vinta dalla città di Londra.
Monumenti e luoghi d’interesse
Luoghi rilevanti
Ground Zero
Statua della Libertà
Ponte di Brooklyn
Empire State Building
Central Park
Chrysler Building
Grand Central Terminal
Little Italy
Chinatown
Times Square
Broadway
Fifth Avenue
Rockefeller Center
Palazzo di Vetro, quartier generale dell’ONU
Wall Street (NYSE)
Radio City Music Hall
SoHo e Tribeca
Cattedrale di San Patrizio
Cattedrale di Saint John the Divine
Woolworth Building
Flatiron Building.
Musei e istituzioni culturali
American Folk Art Museum
American Museum of the Moving Image
American Museum of Natural History
Hayden Planetarium
Brooklyn Academy of Music
Brooklyn Botanic Gardens
Brooklyn Museum
Carnegie Hall
Castle Clinton
Center for Architecture
Cooper-Hewitt National Museum of Design
The Drawing Center
Ellis Island Immigration Museum
Frick Collection
Garibaldi-Meucci Museum
Gracie Mansion
International Center of Photography
Intrepid Sea-Air-Space Museum
Irish Hunger Memorial
Jewish Museum (of New York)
Jacques Marchais Museum of Tibetan Art
Historic Richmond Town
Lincoln Center for the Performing Arts
Lower East Side Tenement Museum
Metropolitan Museum of Art, chiamato anche “The Met”
The Cloisters, collezione arte medievale
Municipal Art Society
Museo del Barrio, El
Museum for African Art
Museum of the City of New York
Museum of Jewish Heritage
Museum of Chinese in the Americas
Museum of Modern Art (MoMA), riaperto novembre 2004
Museum of Television and Radio
National Museum of the American Indian (New York branch)
New York Botanical Garden
New York City Police Museum
New York City Fire Museum
New York Historical Society
New York Hall of Science
New York Public Library
New York Transit Museum
New Museum of Contemporary Art
Noguchi Museum (o The Isamu Noguchi Garden Museum)
Pierpont Morgan Library
P.S.1 Contemporary Art Center
Queens Museum of Art
Radio City Music Hall
Skyscraper Museum
Socrates Sculpture Park
Solomon R. Guggenheim Museum
Studio Museum in Harlem
Theodore Roosevelt Birthplace
Whitney Museum of American Art
Staten Island Institute of Arts & Sciences.
Musical e spettacoli
A Chorus Line
Altar Boyz
Il Colore Viola
Il Fantasma dell’Opera
Il re leone
Les Miserables
Jersey Boys
La Sirenetta
Mamma Mia!
Mary Poppins
Rent
Spamalot
Wicked
Cats
Avenue Q
Handicapped City
Hair
West Side Story.
Società
Evoluzione demografica
La popolazione di New York è tra le più variegate del mondo, sia dal punto di vista culturale che etnico. Da sempre una delle mete principali degli immigrati provenienti da ogni parte del mondo, oggi il 36% degli abitanti della città sono nati all’estero. L’immigrazione recente vede i seguenti paesi ai primi posti: Repubblica dominicana, Cina, Giamaica, Guyana, Messico, Ecuador, Haiti, Trinidad e Tobago, Colombia e Russia; in città si contano circa 170 differenti lingue parlate. Inoltre ha la più vasta comunità afroamericana degli Stati Uniti (31%), la più numerosa comunità ebraica al di fuori di Israele (12%) e la più numerosa comunità portoricana al di fuori di Porto Rico.
La popolazione è così suddivisa:
bianchi 35,0%
ispanici 27,1%
neri 26,6%
asiatici 10,2%
nativi americani 1,1%
L’8,7% ha origini italiane, il 6,9% ha origini caraibiche, il 5,3% irlandese, il 3,2% tedesche, il 3,0% russe.
Città di New York
Andamento della popolazione
1656 1.000
1690 6.000
1790 33.131
1800 60.515
1810 96.373
1820 123.706
1830 202.589
1840 312.710
1850 515.547
1860 813.669
1870 942.292
1880 1.206.299
1890 1.515.301
1900 3.437.202
1910 4.766.883
1920 5.620.048
1930 6.930.446
1940 7.454.995
1950 7.891.957
1960 7.781.984
1970 7.894.862
1980 7.071.639
1990 7.322.564
2000 8.008.278.
Cultura
Cinema
Native American Film and Video Festival
New York Jewish Film Festival
New York Film Festival
New York Underground Film Festival
Tribeca Film Festival
Televisione
ABC Studios (a Times Square)
NBC Studios (Rockefeller Center)
CBS World News Studios
CNN New York City Studio (nel Time Warner Center)
Ed Sullivan Theater (studi “The Late Show with David Letterman”)
Fox News World Headquarters
HBO Studios
MTV Studios (a Times Square)
NY1 Television Studios.
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AM New York
BIGNews
New York Daily News
New York Metro
New York Observer
New York Post
New York Press
New York Sun
New York Times
Newsday
Staten Island Advance
Street News
The New Yorker
Time Out NY
Village Voice.
Personalità legate a New York
50 Cent, rapper
Abel Ferrara, regista, attore e musicista
Abigail Breslin, attrice
Adam Sandler, attore
Adrien Brody, attore
Al Pacino, attore e regista
Alan Arkin, attore e regista
Ali Lohan, attrice e cantante
Alicia Keys, cantante
Alla Pavlova, compositrice
Alyssa Milano, attrice e modella
Anastacia Newkirk, cantante, stilista e ballerina
Andy Warhol, pittore, scultore, regista e produttore cinematografico
Andrew Saul, politico
Anne Hathaway, attrice
Armando Milani (studio Milani Design), Graphic Designer
Arthur Cran, scrittore
Arto Lidsay, chitarrista e cantante
Asa Akira, attrice pornografica
Ashanti, cantante
Barbra Streisand, cantante, attrice, compositrice, regista e produttrice cinematografica
Ben Stiller, attore
Bruce Springsteen, cantante
Busta Rhymes, rapper
Carrie Bradshaw, scrittrice
Cassandra Clare, scrittrice
Catharine Drew Gilpin Faust, storica e amministratrice universitaria
Charles Simmons, scrittore
Charlotte York Goldenblatt, gallerista ereditiera
Christina Aguilera, cantante
Christopher Walken, attore
Daniella Alonso, attrice
David Henrie, attore
Damon Wayans, attore e regista
Dead Boys, gruppo musicale Punk rock
Donald Trump, imprenditore
Dream Theater, gruppo musicale
Duke Ellington, direttore d’orchestra, pianista e compositore jazz
Eddie Murphy, attore
Edward Penfield, grafico e cartellonista pubblicitario
Elizabeth Ann Bayley Seton, santa
Emma Roberts, attrice e cantante
Fratelli Marx, gruppo comico
Frederica Sagor Maas, sceneggiatrice e saggista
George Cukor, regista cinematografico
George Gershwin, compositore, pianista e direttore d’orchestra
Henry James, scrittore e critico letterario
Hillary Rodham Clinton, ex senatrice dello Stato
Humphrey Bogart, attore
Irving Fisher, economista e statistico
Isaac Asimov, biochimico, scrittore, autore di fantascienza e divulgatore scientifico
Isaac Hayes, cantante
Jake T. Austin, attore
James Caan, attore
Jane Fonda, attrice e produttrice cinematografica
Jay-Z, rapper
Jennifer Lopez, attrice e cantante
Jennifer Connelly, attrice
Jesse McCartney, cantante e attore
John Frusciante, chitarrista
John Lennon, cantante
John Petrucci, chitarrista
John Turturro, attore, regista e sceneggiatore
John Zorn, sassofonista e compositore
Joseph J. DioGuardi, politico
Kareem Abdul-Jabbar, ex cestista e allenatore di pallacanestro
Keenen Ivory Wayans, regista e attore
Keith Haring, pittore e writer
KISS, gruppo musicale
L. Sprague de Camp, scrittore
Lady Gaga, cantante
Leighton Meester, attrice
Lenny Kravitz, cantante e musicista
Leonard Bernstein, compositore, pianista e direttore d’orchestra
Lindsay Lohan, attrice e cantante
Lou Reed, chitarrista e cantante
Louis Armstrong, trombettista e cantante
Louis Farrakhan, religioso
Lucy Liu, attrice
Madonna, cantante, attrice, regista
Maria Callas, soprano
Mariah Carey, cantante
Marisa Tomei, attrice
Marshall Stone, matematico
Martin Scorsese, regista
Michael Weatherly,attore cinematografico e televisivo
Matthew Broderick, attore
Method Man e Redman rappers
Michelle Tranchtenberg, attrice
Mickey Rooney, attore
Mike Bongiorno, presentatore
Miranda Hobbes, avvocato
Moby, cantante e compositore
New York Dolls, gruppo musicale
Nicky Hilton, modella e stilista
Norah Jones, cantautrice, pianista e attrice
Paris Hilton, cantante, attrice ed ereditiera
Patti Smith, cantante, musicista, poetessa
Paul Auster, scrittore e regista
Paul Walker, attore
Paulette Goddard, attrice
Puff Daddy, rapper e attore
Rakim, rapper
Ramones, gruppo punk
Raymond Rubicam, pubblicitario
Richard Feynman, fisico, premio Nobel 1965
Robert Downey Jr., attore
Robert De Niro, attore
Robin Cook, scrittore
Rudolph Giuliani, politico
Run DMC, gruppo musicale
Samantha Jones, pr
Sarah Jessica Parker, attrice
Sarah Michelle Gellar, attrice e cantante
Scarlett Johansson, attrice e cantante
Selena Gomez, attrice e cantante
Sick Of It All, gruppo punk hardcore
Sienna Miller, attrice
Sonia Shah, giornalista
Spike Lee, regista, sceneggiatore, attore, produttore cinematografico e scrittore.
Stanley Kubrick, regista
Stephon Marbury, giocatore NBA
Steve Buscemi, attore
Steven Strait, attore, cantante, modello
Steven Weinberg, fisico, premio Nobel 1979
Susan Sarandon, attrice
Sylvester Stallone, attore
Talking Heads, gruppo musicale punk-wave
Television, gruppo musicale punk-wave
Tom Cruise, attore
Tony Curtis, attore
Tupac Shakur, rapper
Ursula Curtiss, scrittrice
Utada Hikaru, cantautrice
Vin Diesel, attore e regista
Walter Kaner, giornalista
Whoopi Goldberg, attrice
Will Eisner, autore di fumetti
Woody Allen, attore e regista.
Eventi
1853 – Esibizione Industry of All Nations
1909 – Celebrazione Hudson-Fulton
1929 – Crollo di Wall Street
1931 – Completato l’Empire State Building: è il più alto edificio del mondo
1939 – La fiera mondiale di New York del 1939 include: The World of Tomorrow, Futurama, Trylon, Perisphere
1964 – Fiera mondiale di New York del 1964/65
1965 – Blackout del nord-est
1973 – Le Twin Towers del World Trade Center diventano l’edificio più alto del mondo
1977 – Blackout di New York
2001 – Attacchi terroristici dell’11 settembre alle Twin Towers
2003 – Blackout del Nord America.
Amministrazione
La città viene amministrata secondo uno statuto stabilito dall’assemblea legislativa dello Stato di New York. Per quanto soggetta allo stato, la città gode di un elevato grado di autonomia legislativa ed esecutiva. Come in gran parte degli Stati Uniti, il governo cittadino si articola in un ramo esecutivo, uno legislativo ed uno giudiziario.
Il potere esecutivo è affidato al sindaco, che viene scelto tramite un voto popolare diretto. Il sindaco attuale è Michael Bloomberg, un ex democratico e un ex Repubblicani attualmente indipendente, la prima volta nel 2001, poi nel 2005 con il 59% dei voti e infine nel 2009 con un margine del 20% sull’avversario democratico Fernando Ferrer. Durante il primo mandato Bloomberg ha preso il controllo del sistema educativo cittadino dallo Stato, ha condotto un’aggressiva politica di sanità pubblica, soprattutto ha contribuito a far ripartire l’economia cittadina dopo l’11 settembre. Durante il suo secondo mandato ha attuato una politica restrittiva sulle armi da fuoco e la riforma scolastica.
Il potere legislativo è esercitato da un Consiglio cittadino di 51 membri, ciascuno dei quali rappresenta un distretto elettorale di circa 160.000 persone. Sia il sindaco che il consiglio restano in carica 4 anni: le ultime elezioni si sono tenute nel 2009.
Dal punto di vista giudiziario, poiché New York si estende su 5 diverse contee (corrispondenti alle 5 circoscrizioni o boroughs), essa è leggermente anomala rispetto al resto degli Stati Uniti: la giustizia penale, infatti, viene esercitata dalle Corti delle singole contee, mentre la giustizia civile viene esercitata da un’unica Corte; inoltre alcuni giudici vengono nominati dal sindaco per periodi di 10 anni, anziché essere eletti.
I dipartimenti più noti dell’amministrazione cittadina sono quello della polizia e i vigili del fuoco.
La città è tradizionalmente controllata dal Partito Democratico. I Democratici controllano la maggioranza degli uffici elettivi e l’87% degli elettori si registrano come Democratici.
La New York City Hall è la sede del governo cittadino e luogo di riunione del Consiglio. L’ufficio del sindaco si trova, assieme a circa altre tredici agenzie comunali, nel vicino Manhattan Municipal Building, uno degli edifici amministrativi più grandi del mondo. Praticamente tutti coloro che rivestono cariche nello Stato di New York, compreso il Governatore e il Procuratore Generale, hanno uffici a Manhattan e lo stesso si può dire per entrambi i senatori degli Stati Uniti eletti nello Stato. Essendo sede delle Nazioni Unite, New York ospita anche il corpo consolare più ampio tra tutte le città del pianeta.
Poiché lo stato di New York, soprattutto grazie all’elettorato di New York City, assegna ampie maggioranze ai Democratici nelle elezioni nazionali, molti osservatori ritengono che la città conti poco nelle elezioni presidenziali. Essa, comunque, è la più importante fonte di finanziamenti alla politica di tutti gli Stati Uniti. Dei cinque codici d’avviamento postale più generosi nei contributi, quattro sono a Manhattan. Il più generoso in assoluto è il 10021, nell’Upper East Side e, nella campagna presidenziale del 2000, è stato il principale finanziatore sia per George W. Bush che per Al Gore.
I cinque Borough
New York è divisa amministrativamente in 5 borough coincidenti, a fini giudiziari, con altrettante contee. Ogni borough si divide poi in numerosi quartieri, molti dei quali con una ben definita identità.
Ecco una lista (i dati sulla popolazione sono aggiornati al luglio 2002):
Manhattan (Contea di New York, 1.629.054 abitanti), è il centro culturale, amministrativo e degli affari. Manhattan è la zona più densamente popolata della città e ospita gran parte dei luoghi e degli edifici che la caratterizzano maggiormente. A Manhattan si trova, ad esempio, la maggior parte dei grattacieli newyorkesi. Da menzionare il celebre quartiere di Harlem, a prevalenza afro-americana.
Bronx (Contea del Bronx, 1.397.287 abitanti), è l’unico distretto a trovarsi quasi interamente sulla terra ferma (fanno eccezione alcune isole minori). È delimitato a est dal Long Island Sound, a sud dall’East River e a ovest dall’estuario del fiume Hudson. Associato a immagini di povertà e violenza (che non corrispondono del tutto alla realtà dei fatti), è abitato per la maggior parte da immigrati dall’America latina e da loro discendenti, nonché da molti afro-americani. Non mancano, comunque, quartieri ad alto reddito, come Riverdale. Il Bronx è la culla della cultura hip hop e ospita lo stadio dei New York Yankees, il leggendario Yankee Stadium.
Brooklyn (Contea di Kings, 2.567.098 abitanti) è il distretto più popolato. Fino al 1898 era una città indipendente e ha conservato forti caratteri propri. Dispone di un distretto finanziario e di molte aree residenziali, anche storiche.
Queens (Contea del Queens, 2.306.712 abitanti) è il distretto più esteso e la contea degli Stati Uniti più varia dal punto di vista etnico. Si affaccia a nord sul Long Island Sound. Prima di unirsi a New York, era composto da piccole città e villaggi, fondati dagli Olandesi. Due dei maggiori aeroporti della città hanno sede a Queens: si tratta del La Guardia Airport e del John F. Kennedy International Airport. Al Queens era situato il leggendario Shea Stadium.
Staten Island (Contea di Richmond, 491.730 abitanti) è un distretto dal carattere residenziale.
In ciascun distretto viene eletto un presidente, che però non ha grandi poteri esecutivi (quasi tutti esercitati dal sindaco di New York).
Gemellaggi
Tokyo, dal 1960
Pechino, dal 1980
Il Cairo, dal 1982
Madrid, dal 1982
Santo Domingo, dal 1983
Budapest, dal 1992
Gerusalemme, dal 1993
Tel-Aviv, dal 1996
Londra, dal 2001
Johannesburg, dal 2003
Roma, dal 2009
Liverpool, dal 2010.
Economia
Insieme a Londra e Tokyo, New York è considerata una delle città guida dell’economia mondiale.[40] Da sola produce un reddito di 1300 miliardi di dollari, il più alto tra le grandi città USA.
Banche, attività finanziarie, assicurazioni, società di revisione contabile, agenzie immobiliari e studi legali sono i principali pilastri dell’economia cittadina. I mercati borsistici cittadini (New York Stock Exchange detto “Wall Street” dal nome della via in cui ha sede, il NASDAQ, l’American Stock Exchange, il New York Mercantile Exchange e la New York Board of Trade), ne fanno indubbiamente la più importante piazza borsistica del mondo. Molte delle maggiori banche d’affari mondiali hanno sede in città (ad es. Citigroup, Goldman Sachs, J.P. Morgan Chase, Merrill Lynch).
Aveva la sua sede nel World Financial Center anche la società finaziaria Lehman Brothers, andata in bancarotta il 15 settembre 2008 durante la crisi economica mondiale denominata “Crisi dei subprime”.
Hanno sede a New York anche numerose multinazionali operanti in tutti i settori produttivi. Oltre ad essere la città che ospita il maggior numero di corporations della lista Fortune 500, il numero di aziende estere che operano a New York non ha eguali negli Stati Uniti.
L’industria manifatturiera occupa una notevole percentuale della popolazione attiva, ma il suo ruolo è declinante. I settori principali sono la chimica, la metallurgia, l’abbigliamento, l’alimentare ed i mobili.
Anche il porto di New York, un tempo il più importante del mondo, ha subito un netto declino, sebbene le banchine (negli ultimi decenni per la maggior parte spostate da Brooklyn al New Jersey) conoscano ancora un certo traffico e siano al quindicesimo posto nel mondo come movimento merci.
Un ruolo economico importante è svolto anche dall’industria culturale: hanno sede a New York studi televisivi (ABC, CBS, NBC) e cinematografici (per quanto in misura decisamente inferiore rispetto a Los Angeles), oltre a numerosi gruppi editoriali (ad es. McGraw-Hill, The New York Times Company, Time Warner).
I settori “creativi” (design, studi d’architettura, moda) come quelli legati all’alta tecnologia ed alla ricerca (soprattutto medica) costituiscono un altro settore in rapida crescita. Importante è anche il turismo.
Curiosa è l’origine del nome della strada oggi sede della Borsa, Wall Street: esso risale infatti alla colonizzazione, quando gli olandesi, per difendersi dagli attacchi dei nativi americani, eressero in prossimità della strada un muro. Fu da allora che la strada iniziò a chiamarsi appunto la strada del muro, in inglese Wall Street.
Principali società
Altria Group
Aon Corporation
Amerada Hess
American Broadcasting Company (gruppo Disney)
American Express
American International Group
American Stock Exchange
Associated Press
Avon
Banc of America Securities
Bank of New York
Bankers Trust
BBDO
Bear Stearns
Bloomberg
Bristol-Myers Squibb
Cantor Fitzgerald L.P.
Columbia Broadcasting System (gruppo Viacom)
CIT Group
Citigroup
Colgate-Palmolive
Condé Nast Publications
Credit Suisse First Boston
DC Comics
DDB
Deloitte Touche Tohmatsu
Deutsch, Inc.
DoubleClick
Dow Jones & Company
Ernst & Young
Estée Lauder
FAO Schwarz
Gruner & Jahr USA Publishing
Goldman Sachs
Hachette Filipacchi Media U.S.
Hearst Corporation
HBO (gruppo Time Warner)
IAC/InterActiveCorp
Interpublic Group
JetBlue
J.P. Morgan Chase
King World Productions
KPMG
Lehman Brothers
MAD Magazine
Marvel Comics
Maybelline
McGraw-Hill Companies
Mercantile Exchange
Merrill Lynch
MetLife
Morgan Stanley
MTV (gruppo Viacom)
Mutual of America
Mutual of New York
Nasdaq
National Broadcasting Company (gruppo General Electric)
Nielsen Media Research
News Corporation (capogruppo di Fox News e NY Post)
New York Life
New York Stock Exchange
Ogilvy & Mather
Omnicom Group
Pfizer
PricewaterhouseCoopers
Random House
Reuters
Revlon
RJR Nabisco
Salomon Brothers
Scholastic
Simon and Schuster (gruppo Viacom)
Skidmore, Owings and Merrill
Sony Music Entertainment
The New York Times Company
Time Warner
Trump Hotels & Casino Resorts
Verizon
Viacom
Young & Rubicam.
Infrastrutture e trasporti
A differenza di gran parte delle aree urbane statunitensi, la maggior parte degli abitanti di New York utilizza i mezzi pubblici anziché le automobili private; ciò è dovuto sia alla presenza di una buona ed efficiente rete di trasporto pubblico (basata sulla metropolitana più estesa del mondo), sia grazie a disincentivi all’uso del mezzo privato, come gli elevati costi dei pedaggi e dei parcheggi e il notevole traffico, soprattutto nelle ore di punta.
Celebri sono sicuramente i taxi di colore giallo, disponibili a tutte le ore del giorno e della notte. I prezzi di una corsa in taxi non sono particolarmente elevati.
Aeroporti
New York dispone di 3 importanti aeroporti: l’Aeroporto internazionale John F. Kennedy (JFK), situato a Jamaica (nel Queens) e a 25 km da Manhattan; il Newark Liberty International Airport (EWR), nello stato del New Jersey; e il Fiorello LaGuardia Airport (LGA), situato invece a Jackson Heights (nel Queens), usato quasi esclusivamente per i voli interni USA.
Dal JFK, che serve 45 milioni di passeggeri l’anno con i suoi 9 terminal grandissimi e molto affollati, il mezzo più rapido per raggiungere Manhattan è l’elicottero, che impiega soli 15 minuti; per fare un raffronto, una corsa in taxi può durare dai 45 ai 60 minuti e oltre, a seconda del traffico. Il mezzo forse più economico, invece, è costituito dalla combinazione dell’Airtrain con la rete di trasporti locale. L’Airtrain è il sistema di treni sopraelevati (inaugurato nel 2004) che collega i vari terminali dell’aeroporto alla fermata “JFK/Howard Beach” della metropolitana e alla fermata “Jamaica” del treno (linee LIRR, Long Island Rail Road). Da “JFK/Howard Beach” si raggiunge Manhattan in circa 40-60 minuti (a seconda della destinazione). Da “Jamaica” si raggiunge Penn Station in circa 15-20 minuti.
Anche Newark Liberty ha un sistema Airtrain che si collega alla stazione “Newark Airport” del treno (linee New Jersey Transit). Da lì si raggiunge Penn Station a Manhattan in circa 30 minuti.
Diverse linee di autobus e bus-navetta, infine, collegano i vari aeroporti a Midtown.
Mobilità urbana
Il sistema di trasporto locale è basato principalmente sulla metropolitana (subway), il mezzo più rapido per spostarsi in città. La rete, che è molto estesa (1142 km e 469 stazioni), è caratterizzata dalla presenza sia di treni locali (fermano in tutte le stazioni), che treni espressi (fermano solo nelle stazioni principali).
Grazie ad una rete di ferrovie e di autobus locali, poi, è possibile raggiunge diverse località, da Long Island al New Jersey al Connecticut e alla parte continentale dello stato di New York. Queste linee sono gestite da diverse società, tra cui le più importanti sono:
l’MTA (Metropolitan Transportation Authority), che fa capo principalmente alla città di New York e gestisce la metropolitana, gli autobus urbani e i treni verso Long Island (LIRR) e verso Nord (Metronorth);
la Port Authority of New York and New Jersey, sotto il controllo congiunto degli stati di New York e New Jersey, che gestisce il PATH (Port Authority Trans Hudson), la metropolitana extracittadina che collega Manhattan al New Jersey, e diverse linee di autobus che convergono al Port Authority Bus Terminal, vicino a Times Square;
la New Jersey Transit, società dello stato del New Jersey, che gestisce le linee ferroviarie che dal New Jersey terminano a Penn Station, oltre che a molte linee di autobus.
Metropolitana
Il primo convoglio circolò il 27 ottobre 1904, oggi conta più di 1100 km di rotaie, 26 linee, 468 stazioni e 6450 carrozze.
I convogli possono andare Uptown, cioè verso nord, o downtown, cioè verso sud. Esistono due tipi di treno, i local, che si fermano ad ogni stazione e gli express che si fermano solo nelle stazioni più importanti.
La metropolitana funziona 24 ore su 24, le ore di punta sono dalle 7.30 alle 9.00 e tra le 17.00 e le 18.30.
Le linee sono contraddistinte da lettere o numeri. Ad ogni fermata si possono trovare gratuitamente le cartine, che sono sorprendentemente di facile lettura, grazie ai colori con cui vengono differenziate tutte le linee. Le fermate locali vengono indicate con un cerchio nero, le fermate express con un cerchio bianco, in ogni caso prima di salire per essere sicuri controllare il simbolo in testa al treno, se il numero è dentro un cerchio il treno è local se il numero è dentro un rombo il treno è express.
Sei milioni di persone usano la metropolitana ogni giorno; le modifiche al percorso a causa di riparazioni sono all’ordine del giorno, leggere sempre i “Service Notice”, poster bianchi e rossi appesi nelle bacheche.
Autobus
I percorsi degli autobus seguono le streets da est a ovest, e le avenues da nord a sud.
Per molti newyorkesi l’autobus non rientra tra le opportunità di trasporto, in quanto viene considerato come un mezzo lento e inaffidabile il cui unico scopo sia trasportare gli anziani.
In servizio 24 ore, le fermate si trovano ad intervalli di pochi isolati.
Per le corse suburbane, si parte dal Port Authority Bus Terminal.
Gli autobus indicati da una M vicino al numero, indicano che viaggia solo a Manhattan, B per Brooklyn, Q per Queens, Bx per Bronx e S per Staten Island. Ci sono tre tipi di autobus: regular, che fermano ogni 2/3 isolati a intervalli di 5/10 minuti, limited stop, si fermano ad un quarto delle fermate dei regular, e gli express che costano di più ma fanno poche fermate.
Le fermate sono indicate da linee gialle sul cordolo del marciapiede e da cartelli rossi e bianchi, ma dopo la mezzanotte si può chiedere al conducente di scendere in qualsiasi punto.
Tutti gli autobus sono equipaggiati con elevatore per le carrozzine.
Traghetti e trasporti navali
Il sistema dei trasporti terrestri, è poi integrato da una serie di molto economici traghetti (ferries), che collegano soprattutto Manhattan verso ovest allo stato del New Jersey (attraversando il fiume Hudson) e verso sud a Staten Island (traghetto gratuito, che fornisce una buona vista della Statua della Libertà e di Ellis Island).
Taxi
A Manhattan esistono i medallion cab, riconoscibili dalla carrozzeria gialla e dalla licenza. I taxi sono molto economici, ma spesso sono piuttosto antiquati, poco puliti e molto spesso guidati da stranieri appena giunti a New York che frequentemente non conoscono bene la lingua inglese, ed hanno un’idea soltanto sommaria delle strade e quartieri più remoti dei cinque boroughs. Solitamente, i taxi di Manhattan hanno un cartellone pubblicitario sopra l’abitacolo.
Sport
New York ospita numerose manifestazioni sportive. All’estero, le più famose sono probabilmente la Maratona di New York (che si tiene la prima domenica del mese di novembre) ed il torneo di tennis dell’Open degli Stati Uniti (che si tiene a Flushing Meadows, Queens), ma entro gli Stati Uniti la città è nota soprattutto per le numerose squadre professionistiche ospitate nella sua area metropolitana. Ecco un breve elenco:
I New York Yankees e i New York Mets (MLB, baseball) giocano rispettivamente allo Yankee Stadium (Bronx) e al Citi Field (Flushing, Queens)
I New York Giants e i New York Jets (NFL, football americano) giocano al Meadowlands Stadium (Meadowlands, New Jersey)
I New York Knicks e i New Jersey Nets (NBA, basket) giocano rispettivamente al Madison Square Garden (Manhattan) e al Prudential Center (Newark, New Jersey).
Le New York Liberty (WNBA, basket femminile) giocano al Madison Square Garden (Manhattan)
I New York Islanders e i New York Rangers (NHL, hockey su ghiaccio) giocano rispettivamente al Nassau Veterans Memorial Coliseum (Uniondale, New York) e al Madison Square Garden (Manhattan).
I New York Red Bulls (MLS, calcio) giocano al Red Bull Arena (Meadowlands, New Jersey).
I New York Titans (NLL, lacrosse).
Curiosità
La città vanta diversi soprannomi, indice della sua notorietà a livello planetario: la Grande mela (the Big Apple), Gotham City, la città che non dorme mai e “the Naked City”, la città nuda. È stata anche definita “Città Mondo”. Un altro soprannome di cui gode la città statunitense è quello di “City of liberty” ovvero “Liberty City” alla quale è ispirato il celebre videogame “Grand Theft Auto IV”.