Cleopatra VII

Cleopatra VII Thea Philopatore (Κλεοπάτρα Θεά Φιλοπάτωρ; Alessandria d’Egitto, 69 a.C. – Alessandria d’Egitto, 12 agosto 30 a.C.) è stata una regina egizia del periodo tolemaico.

Fu l’ultima regina del Regno tolemaico d’Egitto e l’ultimo membro della Dinastia tolemaica. Il nome “Cleopatra” significa in lingua greca “gloria del padre”.

Oggi è probabilmente la più famosa di tutti i sovrani dell’Antico Egitto ed è conosciuta con il nome di Cleopatra, anche se fu la settima ed ultima regina a possedere quel nome. Cleopatra comunque non fu mai di fatto l’unica sovrana dell’Egitto, avendo regnato insieme al padre, al fratello, al fratello-marito ed al figlio.

Biografia

Cleopatra, nata presumibilmente ad Alessandria d’Egitto, era figlia del faraone Tolomeo XII Aulete e probabilmente di una concubina che si dice sia morta un anno dopo la sua nascita. La causa sarebbe da attribuire al marito, nonché padre di Cleopatra. Secondo la testimonianza di Strabone Tolomeo XII ebbe solamente una figlia legittima, Berenice IV, dalla sorella-moglie Cleopatra V Trifena. Basandosi su questa notizia e sul fatto che Cleopatra fosse l’unica della sua famiglia a parlare egiziano alcuni studiosi hanno avanzato l’ipotesi di una ascendenza egizia della regina.

Tra il 68 a.C. e il 59 a.C. nascono la sorellastra Arsinoe IV ed i fratelli Tolomeo XIII e Tolomeo XIV. L’organizzazione dinastica prevede che anche le donne possano salire al trono, come spose dei fratelli regnanti. Questa interpretazione dei testi antichi di fratelli “sposi” è stata spesso contestata. È molto più verosimile che fratelli e sorelle regnassero insieme condividendo il trono ma non come sposi. Di fatto ognuno di loro era poi sposato con rispettive consorti che non avevano accesso al trono. Nominata co-reggente, perché le sorelle più grandi, Berenice IV e Cleopatra VI, erano morte, la prima giustiziata dal padre (aveva tentato di spodestarlo) e la seconda avvelenata; il padre la aveva nominata co-reggente poco prima di morire. Cleopatra VII gli successe nella primavera del 51 a.C. insieme al fratello di dieci anni Tolomeo XIII, sposato secondo le leggi egizie.
Nella primavera del 48 a.C. Tolomeo, insieme con il consigliere nonché suo grandissimo amico (si parla addirittura di una loro storia d’amore) Potino, che era stato nominato reggente del giovane faraone, tentò di deporre Cleopatra e di costringerla a lasciare Alessandria. La regina radunò un esercito ed ebbe inizio una guerra civile. La situazione si complicò quando un’altra loro sorella, Arsinoe IV, cominciò ad avanzare pretese sul trono.

In quel mentre lo sconfitto generale romano Pompeo arrivò in Egitto cercando rifugio dal rivale Giulio Cesare. Inizialmente Tolomeo e Potino finsero di accettare la sua richiesta, ma il 29 settembre del 48 Potino fece uccidere Pompeo, nella speranza di ingraziarsi il favore di Cesare. Quando questi arrivò, Tolomeo gli offrì la testa del rivale, provocando la reazione di Cesare, che fece giustiziare Potino e iniziò a sistemare la confusa situazione egiziana, in qualità di rappresentante ufficiale di Roma.

Cesare convocò alla reggia Tolomeo e Cleopatra. Cleopatra temeva di cader vittima di un agguato del fratello tornando al palazzo, così ricorse a uno stratagemma. Si fece avvolgere da un suo fedele amico, Apollodoro Siciliano, in un grande tappeto legato con una cinghia. Apollodoro poi si presentò a Palazzo con il lungo involto sulle spalle e dicendo di dover consegnare un dono a Cesare arrivò fino agli appartamenti del console. Qui al suo cospetto srotolò il tappeto e fu così che gli comparve davanti Cleopatra. La regina indossava gli abiti più sontuosi e succinti, i gioielli più pregiati. Parlandogli in latino, gli chiese protezione dal fratello. Le fonti narrano che l’effetto fu irresistibile e che i due divennero amanti quella notte stessa.

Cesare organizzò il ritorno ufficiale della regina e la fece sposare con il fratello. Tolomeo, ancora determinato a deporre Cleopatra, si alleò con la sorella Arsinoe ed insieme organizzarono un esercito, che nel dicembre del 48 si scontrò nella città di Alessandria con quello di Cesare e Cleopatra. La battaglia causò molti danni agli edifici della città, compresa la Biblioteca di Alessandria, che fu danneggiata da un incendio perdendo tra le fiamme moltissimi manoscritti d’inestimabile valore. Le legioni romane subirono una pesante sconfitta e lo stesso Cesare per salvarsi da morte sicura fu costretto a fuggire gettandosi in mare.

L’arrivo di rinforzi da Pergamo nel febbraio del 47 offrì la vittoria a Cesare e Cleopatra. Arsinoe e Tolomeo furono costretti a lasciare la città. Il 27 marzo dello stesso anno sul fiume Nilo avvenne lo scontro finale tra le truppe di Tolomeo e quelle di Cesare. La battaglia si concluse in una ecatombe per l’esercito alessandrino: 25500 morti oltre che 12000 prigionieri. Perse la vita lo stesso Tolomeo.

Cleopatra, rimasta unica sovrana dell’Egitto, nominò co-reggente il fratello più giovane Tolomeo XIV. L’Egitto rimase formalmente indipendente, anche se tre legioni romane furono fatte stanziare allo scopo di mantenere l’ordine pubblico.

La relazione tra Cesare e Cleopatra, dalla quale nacque un figlio, Tolomeo Cesare detto Cesarione, aveva per entrambi scopi politici: il dittatore romano doveva assicurarsi il controllo dell’Egitto, importante per le sue risorse finanziarie, mentre Cleopatra sperava con essa di ottenere per il paese una posizione di privilegio all’interno dell’impero.

Nel 46 a.C. Cleopatra andò a Roma con il figlio appena nato e vi rimase fino alla morte di Cesare, nel 44 a.C. Nell’estate dello stesso anno morì Tolomeo XIV, forse avvelenato dalla stessa Cleopatra, che subito dopo designò Cesarione suo co-reggente, prendendo il nome di Tolomeo XV Cesare.

Nel 42 a.C., Marco Antonio, uno dei triumviri che governavano Roma in seguito al vuoto di potere conseguente la morte di Cesare, chiese a Cleopatra di incontrarlo a Tarso per verificarne la lealtà. Antonio poi la seguì ad Alessandria, dove rimase fino all’anno successivo. Dalla loro unione, nacquero due gemelli Cleopatra Selene ed Alessandro Helios.

Quattro anni dopo, nel 37 a.C., mentre era in viaggio per la guerra contro i Parti, Antonio incontrò Cleopatra ad Antiochia, dove si sposarono, anche se il triumviro era legato ad Ottavia, sorella di Ottaviano. Poco dopo nacque un altro figlio, Tolomeo Filadelfo. Ottavia viene rimandata a Roma. Dopo la conquista dell’Armenia, nel 34 a.C., condotta da Antonio con il contributo finanziario egiziano, entrambi celebrarono il trionfo ad Alessandria.

Il tradizionalismo dell’opinione pubblica romana fu profondamente scosso dalla inconsueta procedura trionfale e dalle decisioni prese nell’occasione della Donazione di Alessandria: Cleopatra ebbe il titolo di “regina dei re”, fu associata nel culto a Iside e nominata reggente dell’Egitto e di Cipro con Cesarione; Alessandro Helios fu incoronato sovrano dell’Armenia, Media e Partia, Cleopatra Selene fu nominata sovrana di Cirenaica e Libia, mentre Tolomeo Filadelfo fu incoronato sovrano di Fenicia, Siria e Cilicia.

Declino e suicidio
La politica di Cleopatra ed Antonio, tesa a dominare tutto l’Oriente, favorì la reazione di Ottaviano, che accusò la regina di minare il predominio di Roma e convinse i Romani a dichiarare guerra all’Egitto. La regina aveva fatto costruire una flotta possente (Flotta tolemaica di Cleopatra VII): più di 300 navi di grossa stazza. Nel 31 a.C. le forze navali romane si scontrarono con quelle di Antonio e Cleopatra nella battaglia di Azio. Visto che la battaglia era persa la regina riparò ad Alessandria con parte della flotta, seguita da Antonio.

Dopo la vittoria Ottaviano invase il Regno tolemaico d’Egitto e, dopo una breve resistenza, entrò ad Alessandria. Nel 30 a.C., dopo il suicidio di Antonio (suicidatosi per la falsa notizia della morte della regina), Cleopatra si uccise facendosi mordere probabilmente da una Vipera aspis, più nota come aspide. Da recenti studi fatti, alcuni famosi archeologi hanno messo però in discussione il fatto che la regina si possa essere suicidata con un morso di una ‘Vipera aspis’, ma che forse sia solamente una bugia da lei stessa inventata per rendere la sua morte degna di una grande sovrana quale è stata, rendendola ancor di più una reincarnazione di Iside agli occhi del suo popolo. Si crede infatti che si possa essere fatta preparare del veleno,una miscela di Oppio, Cicuta e Aconito di cui lei era molto esperta, intimando alle sue servitrici di dire che era morta grazie al morso del velenoso serpente. Cleopatra era infatti, anche se non particolarmente bella, molto intelligente e se si fosse fatta mordere dall’aspide la sua sarebbe stata una morte lenta e dolorosa poiché l’agonia prima di morire sarebbe potuta durare anche più di trenta minuti.

Plutarco nel suo Vita di Antonio, racconta come Cleopatra decise di usare questo animale: “…Cleopatra raccoglieva ogni sorta di veleni mortali, tra i più forti che ci fossero, e di ciascuno di essi provava se erano efficaci e nello stesso tempo indolori, propinandoli ai detenuti in attesa di morire. Poiché vide che quelli istantanei procuravano una morte subitanea, ma dolorosa, e i più dolci non erano rapidi, provò gli animali, osservandoli di persona mentre venivano applicati uno dopo l’altro. Fra tutti trovò quasi solo il morso dell’aspide, che induceva nelle membra un torpore sonnolento e un deliquio dei sensi, senza per questo arrecare spasimo o provocare gemiti; non appariva che un lieve sudore alla fronte, mentre le facoltà percettive svanivano, si rilasciavano dolcemente, e resistevano ad ogni tentativo di risvegliarle e richiamarle in vita, come chi dorme profondo…”

Cesarione fu fatto giustiziare da Ottaviano, mentre i tre figli avuti con Antonio furono portati a Roma. L’Egitto divenne una provincia romana retta dal prefetto d’Egitto, funzionario di rango equestre. Ottaviano, ritornato a Roma per festeggiare il trionfo della spedizione egiziana, fece allestire su un carro un dipinto della bellissima regina, portandolo in trionfo attraverso le vie della città.
Nelle fonti
Le fonti della letteratura latina e greca che hanno trasmesso particolari sulla vita e la figura di Cleopatra sono numerose, di seguito ne viene dato un elenco parziale:
Virgilio, Eneide VIII, 688 ss.
Orazio, Odi I, 37; Epodi 9
Lucano, Farsalia X
Plutarco, Vita di Marco Antonio
Svetonio, Vite dei Cesari I-II
Velleio Patercolo, Storia romana II
Giuseppe Flavio, Antichità giudaiche XIV-XV

Cleopatra non fu solo una grande seduttrice. Conosceva molte lingue; Plutarco scrive: “La lingua, come uno strumento musicale dalle molte corde, essa volgeva facilmente a qualsiasi idioma volesse parlare, tanto che erano rarissimi i casi in cui trattasse coi barbari attraverso un interprete, fossero essi Etiopi, Trogloditi, Ebrei, Arabi, Siri, Medi o Parti”. Conosceva il greco e parlava correntemente anche il latino. Oltre alla versatilità per le lingue, aveva interesse anche per le arti e le scienze: convinse Antonio, divenuto signore assoluto dell’Oriente, a donare ad Alessandria la famosa Biblioteca di Pergamo. Era amica e conoscente di molti dotti del Museo alessandrino, fra cui il celebre astronomo Sosigene, al quale si deve la riforma del calendario romano; fu quasi certamente Cleopatra a presentarlo a Cesare.

Cleopatra nell’arte, nel cinema e nella letteratura
La storia di Cleopatra ha affascinato nei secoli schiere di scrittori ed artisti, che hanno contribuito a far nascere la leggenda della bellissima seduttrice che riuscì ad ammaliare due dei più potenti uomini del suo tempo.

Tra le maggiori opere su Cleopatra:
Incipit Legenda Cleopatrie Martiris, Egipti Regine, di Geoffrey Chaucer
Cléopâtre captive, di Étienne Jodelle
Antony and Cleopatra, di William Shakespeare
All for Love, di John Dryden
Cleopatra, di Vittorio Alfieri
Cléopâtre, di Jules-Émile-Frédéric Massenet
Cléopatre, di Victorien Sardou
Cesare and Cleopatra, di George Bernard Shaw
Cleopatra il musical, di Lamberto Stefanelli
Cleopatra, di Balzico

Film su Cleopatra
(1908): Antony and Cleopatra con Florence Lawrence nel ruolo di Cleopatra.
(1912): Cleopatra, Queen of Egypt, con Helen Gardner.
(1913): Marcantonio e Cleopatra, con Gianna Terribili Gonzalez. Regia di Enrico Guazzoni. Da William Shakespeare, Plutarco e Pietro Cossa
(1917): Cleopatra: Theda Bara (Cleopatra), Fritz Leiber (Cesare), Thurston Hall (Antonio). Diretto da J. Gordon Edwards. Basato sulle opere Cléopatre di Émile Moreau, Cléopatre di Sardou e Antony and Cleopatra di William Shakespeare.
(1934): Cleopatra: Claudette Colbert (Cleopatra), Warren William (Cesare), Henry Wilcoxon (Antonio). Diretto da Cecil B. De Mille.
(1946): Cesare e Cleopatra (Caesar and Cleopatra): Vivien Leigh (Cleopatra), Claude Rains (Cesare), Stewart Granger, Flora Robson ecc.
(1953): Serpent of the Nile: Rhonda Fleming (Cleopatra), Raymond Burr (Marco Antonio), Michael Fox (Ottavio).
(1963): Cleopatra: Elizabeth Taylor (Cleopatra), Rex Harrison (Cesare), Richard Burton (Antonio). Diretto da Joseph L. Mankiewicz. Vincitore del Premio Oscar.
(1963): Totò e Cleopatra: Magali Noël (Cleopatra), Totò (Marco Antonio), Gianni Agus (Ottavio).
(1974): Antony & Cleopatra: realizzato dalla London’s Royal Shakespeare Company. Interpretato da Janet Suzman (Cleopatra), Richard Johnson (Antonio) e Patrick Stewart (Enobarbo).
(1999): Cleopatra: Leonor Varela (Cleopatra), Timothy Dalton (Cesare), Billy Zane (Antonio). Basato sul libro Memoirs of Cleopatra di Margaret George.
(2002): Asterix e Obelix: Missione Cleopatra: Monica Bellucci (Cleopatra), Christian Clavier (Asterix), Gérard Depardieu (Obelix).
(2007): Cleòpatra, diretto da Julio Bressane

Dipinti di Cleopatra

Cleopatra e la sua morte hanno ispirato centinaia di dipinti dal Rinascimento ad oggi. Di seguito una lista di alcuni dei più famosi:
Suicidio di Cleopatra (1621). Olio su tela. 116.8 x 93.3 cm. Dipinto da Giovanni Francesco Barbieri detto Guercino. Norton Simon Museum di Pasadena, California, USA.
Cleopatra (1635-1640). Olio su tela. Dipinto da Guido Reni. Palazzo Pitti, Firenze.
Il Banchetto di Cleopatra (1743-1745). Olio su tela. 248.2 x 357.8 cm. Dipinto da Giambattista Tiepolo. National Gallery of Victoria, Australia.
Cleopatra (c. 1620). Olio su tela. 97 x 71,5. Dipinto da Artemisia Gentileschi. Collezione della Fondazione Cavallini-Sgarbi, Ferrara.
Cleopatra ed il contadino (1838). Olio su tela. Dipinto da Eugène Delacroix. Ackland Art Museum, University of North Carolina, USA.

Informazioni su Cleopatra VII
Regina d’Egitto con Tolomeo XII, Tolomeo XIII, Tolomeo XIV, Tolomeo XV
Regno 51 a.C.-30 a.C.
Predecessore Tolomeo XII (da solo)
Erede Tolomeo Cesare
Successore nessuno (dominazione romana)

Nome completo Cleopatra Thea Philopator
Altri titoli Regina dei Re, Regina di Cipro
Nascita Alessandria d’Egitto, 69 a.C.
Morte Alessandria d’Egitto, 12 agosto 30 a.C.
Luogo di sepoltura Alessandria d’Egitto
Dinastia Dinastia tolemaica
Padre Tolomeo XII
Madre ignota
Coniuge Tolomeo XIII
Tolomeo XIV
Marco Antonio
Figli *Tolomeo Cesare
*Alessandro Helios
*Cleopatra Selene
*Tolomeo Filadelfo.

Nel mondo e nel tempo potreste vedere un sacco di misteri e cose incredibili non solo nel tempo e anche nello spazio. Io con la mia famiglia e anche senza ho viaggiato nel tempo e nello spazio. Ogni tanto ho visto cose incredibili e ho scoperto che nel mondo le persone con i poteri hanno fatto grandi cose per vivere in pace senza con noi. Noi li abbiamo visti come dei mostri e loro si sono rintanati dentro una dimensione nota come Universing. Io sono Daniel Saintcall e sono uno dei tanti Dominatori di Poteri che è vivo e vegeto e cerca di capire cosa succede nel tempo e nello spazio. Se avete bisogno di aiuto chiedete pure e se invece dovete scrivere qualcosa la potete scrivere qui sotto

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